Assessore stuprò un’amica: due anni

Ai due anni di reclusione patteggiati si aggiungono altri due anni di trattamento e 30mila euro di risarcimento.

La Redazione

Poco da fare, il Coronavirus tiene banco in tutta la comunicazione. E’ al primo posto dell’informazione televisiva, apre i tg, è in prima pagina sulle testate, stacca tutto nelle visualizzazione dell’informazione on line, ed anche sui social è il dominus assoluto. Preferiremmo allora darvi in alternativa solo belle notizie, ma se ne trovano poche in giro.

Non si può far passare sotto silenzio la notizia della condanna -patteggiata oggi- dall’ex assessore della giunta milanese guidata dalla Moratti, a due anni di reclusione, due aggiuntivi di trattamento e trentamila euro di risarcimento.

Paolo Massari, questo il suo nome, stuprò una ex compagna di scuola divenuta nel frattempo imprenditrice che gli aveva chiesto un abboccamento per avere un consiglio sui problemi che il Covid arrecava alla sua azienda. Era il 13 giugno. Il caffè si trasformò in un invito a cena, ma in un garage dove la vittima doveva lasciare il motorino per andare a cena con l’auto dell’assessore, al tempo stesso giornalista di Mediaset, scattò l’aggressione sessuale e lo stupro. La vittima riuscì a fuggire e dopo le prime cure sporse regolare denunzia. La notizia provocò la reazione di almeno sette donne che lo accusarono di violenze sessuali, ma la cosa non ebbe seguito con formali denunzie.

Il Gup Tiziana Gueli Massari ha accolto il patteggiamento proposto dalla difesa dell’imputato, arrestato all’epoca del fattaccio e nel frattempo rimesso in libertà, ed attualmente sottoposto a trattamento psicologico volontario.  La condanna ha tenuto conto di quest’ultimo fatto e del pentimento e scuse mostrate dall’imputato.

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