L’Ucraina lancia l’S.O.S. all’Occidente. Putin testa i missili

Zelensky chiede sanzioni preventive per la Russia a Monaco

Gianvito Pugliese

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, solitamente solare ed ottimista, si adegua velocemente ai tempi: preoccupato e schietto, a causa delle ultime mosse di Putin, messa da parte la diplomazia e le tattiche, chiede di calendarizzare l’ingresso nella Nato. Zelensky ha presentato il suo Paese come lo “scudo dell’Europa” contro un’invasione russa, parlando alla Conferenza di Monaco. Lo ha convinto a stringere i tempi d’ingresso nell’Alleanza atlantica e, messo da parte il timore che i “venti di guerra” minino l’economia ucraina, lanciare l’S.O.S. alla Nato, la decisione del Cremlino di mostrare i suoi muscoli “nucleari”, effettuando lanci di prova di missili ipersonici. Una sfida da incosciente, quella di Putin, mentre i suoi rapporti con tutto l’Occidente sono in piena crisi.


Zelensky, parlando ai suoi alleati occidentali alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha chiesto di a cessare tutte le politiche di “appeasement” (ndr. pacificazione) con Mosca. accusata da Washington e Kiev accusano la Russia di aver ammassato 150.000 soldati ai confini orientali dell’Ucraina.

Il presidente ucraino: “L’Ucraina non merita risposte oneste e dirette? Questo vale anche per la NATO. Ci è stato detto che le porte sono aperte, ma finora nessun estraneo può entrare. Se tutti i membri dell’alleanza vogliono vederci o tutti i membri dell’alleanza non vogliono vederci, ditecelo onestamente. Le porte aperte vanno bene, ma abbiamo bisogno di risposte aperte, non di domande chiuse da anni”. La trasmissione era in streaming. Ha aggiunto: “Per otto anni l’Ucraina è stata uno scudo. Per otto anni l’Ucraina ha trattenuto uno dei più grandi eserciti del mondo che è ammassato sui nostri confini e non solo su quelli”.

Gli ucraini non giaceranno nelle tombe ad aspettare i russi.
Non attaccheremo nessuno, ma siamo pronti a tutto”
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Alla fine del suo intervento, si ritrova il Zelensky, comunque ironico e spiritoso, a dispetto dei fatti tremendi, e parla di : “attacco cibernetico”, russo perchè non gli funziona l’apparecchio della traduzione simultanea e chiede di cambiarlo: “Lo sa, i russi non sono qui, ma sono qui”, dice alla moderatrice Christiane Amanpour.

Washington scommette su un’imminente invasione dell’Ucraina per mano russa, mentre aumento gli scontri armati tra Kiev e i separatisti filo-russi nell’Ucraina orientale.

La Gran Bretagna ritiene possibile un attacco russo la prossima settimana.
I separatisti, che accusano Kiev di attacchi, chiedono la “mobilitazione generale” di uomini idonei a combattere, ed ordinano l’evacuazione dei civili nella vicina Russia.

Putin ha supervisionato personalmente le esercitazioni “strategiche” con il lancio di missili “ipersonici”, armi che o0 zar del terzo millennio aveva definito “invincibili” e in grado di trasportare cariche nucleari.

Vladimir Putin è apparso insieme al suo “tappetino” bielorusso Alexander Lukashenko, in un incontro in videoconferenza i suoi generali preposti ai lanci.

Stamane mi chiedevo in chiusura dell’articolo cosa avrebbe fatto Putin per uscire dal cul de sac in cui si è cacciato. E Putin ha risposto inequivocabilmente: sceglie la guerra! Che Dio ci aiuti.


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