Cop26, raggiunto accordo dei 197 sul clima

Obiettivo riscaldamento globale sotto 1 grado e mezzo dai livelli pre-industriali. Ma India e Cina frenano sul carbone

La redazione

Aldilà dei tono enfatici di qualcuno e dei toni disfattisti di diversi altri l’accordo raggiunto al Cop26 di Glasgow, segna un passo avanti verso la decarbonizzazione, il contenimento del riscaldamento climatico, la difesa delle condizioni di vita sul pianeta.

Il documento finale dei 197 Paesi partecipanti, gli stessi dell’accordo di Parigi, ha dovuto essere annacquato per vedere la luce. India e Cina si sono opposte all’invito ai paesi ad eliminare al più presto le centrali a carbone e i sussidi alle fonti fossili. il ministro dell’Ambiente indiano, Bhupender Yadav ha dichiarato: ” Non è compito dell’Onu dare prescrizioni sulle fonti energetiche. I paesi in via di sviluppo come l’India vogliono avere la loro equa quota di carbon budget e vogliono continuare il loro uso responsabile dei combustibili fossili“. La posizione dell’India ha trovato un sostenitore accanito nella Cina. Alla fine il presidente britannico Alok Sharma ha dovuto cedere: “La storia è stata fatta qui a Glasgow” ed a proposito di India e Cina ha aggiunto: ” Capisco la delusione, ma è vitale proteggere questo pacchetto“.

Per l’inviato americano per il clima, John Kerry: “Siamo più vicini che mai a evitare il caos climatico: questo è l’inizio di qualcosa. Abbiamo sempre saputo che Glasgow non non era il traguardo“.

Boris Johnson, parla di “Un grande passo avanti, limitare il surriscaldamento terrestre entro il tetto di 1,5 gradi in più dell’era pre industriale“. Poi loda il suo ministro Alok Sharma, presidente della CoP26.

Per Greta Thunberg: “La Cop26 è stato un bla,bla,bla. Il vero lavoro continua fuori da queste stanze. E non ci arrenderemo mai, mai“. Ursula von der Leyen parla di ” Manteniamo intatta la nostra ambizione nelle ultime ore della Cop26. È la nostra occasione di scrivere la storia. Ancora di più, è nostro dovere agire ora. Abbiamo bisogno di impegni coraggiosi per importanti tagli alle emissioni in questo decennio e verso la neutralità climatica nel 2050.

Per il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres: “I testi approvati dalla Cop26 sono un compromesso. Riflettono gli interessi, le condizioni, le contraddizioni e lo stato della volontà politica nel mondo oggi. Gli accordi sono un passo importante ma la collettiva volontà politica non è stata abbastanza per superare le profonde contraddizioni”.

Dunque un discreto passo avanti, ma, in considerazione dei cambiamenti climatici e dei rischi che corre il pianeta, non è più tempo di decisioni tiepide e di poco coraggio. Greta Thunberg non ha torto quando afferma che “il vero lavoro” per il clima “sarà fuori” di quelle stanze. Sarebbe ora di decisioni coraggiose e definitive. Lo impone la salvezza del pianeta,

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