Harris-Pence duello civile

Kamala Harris vince il duello dei vice ai punti. Non ha cercato nè voluto il ko.

GP

Dopo la prima sfida elettorale tra Trump e Biden, che il Presidente Usa ha cercato di trasformare in un match di wrestling, contando sulla signorilità di Biden, dal tycoon etichettata come debolezza ed inettitudine, match che, peraltro, ha fatto ulteriormente crescere il vantaggio di Biden su Trump, ora stimato oltre il 14%, si è svolto il primo ed unico duello tv tra i due vice. La Sen dem Kamala Harris, ha affrontato il vice presidente uscente Mike Pince. La Harris ha subito attaccato sulla gestione della pandemia. I numeri di contagiati e morti negli States sono i peggiori al mondo.

Gli americani sono stati testimoni del più grosso fallimento di una amministrazione presidenziale nella storia del nostro Paese” ha attaccato Kamala Harris che ha poi accusato il tandem Trump-Pence di aver nascosto e minimizzato la gravita’ del coronavirus, rinfacciandogli i 210 mila morti e gli oltre 7,5 milioni di casi. “Il presidente ha messo la salute degli americani al primo posto e ha fatto quello che nessun altro presidente ha fatto, promuovendo la piu’ grande mobilitazione dalla seconda guerra mondiale in termini sanitari” ha replicato Pence. Dichiarazione smentita da tutte le evidenze, alla quale non solo non credeva nessuno, ma sembrava non crederci neanche lui. mentre la pronunziava. Kamala, nota per la sua fermezza, quando non aggressività si è molto contenuta. Ha evitato di mettere a ko l’avversario infierendo sui comportamenti di Trump nella vicenda dell’infezione da Covid. Forse in considerazione del vantaggio nei sondaggi che basta gestire per vincere.

A differenza dei titolari il confronto tra i vice è apparsa una discussione “civile”, rispondendo alla richiesta della moderatrice Susan Page di Usa Today.

La Harris ha assestato qualche altro bel colpo: la materia non le mancava. Così ha acceso i riflettori della discussione sulle dichiarazioni fiscali di Trump, sul suo razzismo, sulle sue amicizie con i dittatori ed i tradimento “dei nostri amici” e sulla guerra commerciale “persa” con la Cina.

Alla fine è prevalsa Kamala ai punti, ma non per ko. Non ha voluto stravincere, come poteva. Una scelta tattica di non esagerare, non infierire, non permetter loro di passar per vittime.

E Trump, che queste finezze non sa cosa siano, ci è cascato con tutte e due le gambe, dichiarando a margine: “Mike Pence sta facendo benissimo! Lei è una macchina da gaffe“. Difficile fargli capire che oltre un limite offendere non paga, anzi si paga. Lui non da essere diverso.

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