Referendum in Svizzera: approvata la tredicesima pensione, respinto l’aumento dell’età pensionabile

L’ultima domenica ha visto una duplice decisione referendaria sul futuro delle pensioni svizzere, con esiti contrastanti che riflettono dibattiti politici e socio-economici nel Paese alpino.

Rocco Michele Renna

Nella vibrante democrazia svizzera, l’ultima domenica è stata un momento significativo per il futuro delle pensioni nel paese. Due referendum hanno dominato l’agenda politica, con risultati che hanno destato interesse e discussione a livello nazionale.

Il primo referendum, promosso da alcuni sindacati e noto come “Vivere meglio la pensione”, ha suscitato dibattiti accesi sulla sostenibilità economica e sulla dignità dei pensionati. Gli elettori svizzeri si sono pronunciati con oltre il 58 per cento dei voti a favore, accogliendo così l’introduzione della cosiddetta “tredicesima” pensione. Questa misura, volta a garantire una mensilità aggiuntiva a tutti i cittadini pensionati, è stata vista come un passo significativo verso il sostegno del tenore di vita dei pensionati in un Paese dove il costo della vita è tra i più elevati al mondo. Tuttavia, l’opposizione del governo, guidato dall’Unione Democratica di Centro (UDC), ha sollevato dubbi sulla fattibilità economica di tale riforma, lasciando ora al governo e al parlamento il compito di definire i dettagli attuativi.

Contemporaneamente, un’altra proposta referendaria ha catturato l’attenzione della nazione. Il movimento giovanile dei Liberali Radicali ha promosso un’iniziativa per alzare l’età pensionabile da 65 a 66 anni. Tuttavia, questa proposta è stata respinta con una maggioranza schiacciante del 75 per cento dei voti contrari. Questo risultato evidenzia una resistenza da parte degli elettori nei confronti di un’ulteriore estensione dell’età lavorativa, riflettendo preoccupazioni riguardo all’equilibrio tra lavoro e pensionamento, nonché sulle condizioni lavorative degli anziani.

In conclusione, i referendum di domenica hanno mostrato la complessità dei dibattiti sulla previdenza sociale in Svizzera, evidenziando le divergenze ideologiche e socio-economiche all’interno della società. Mentre l’introduzione della tredicesima pensione rappresenta una vittoria per coloro che lottano per garantire un sostegno adeguato ai pensionati, il respingere l’aumento dell’età pensionabile sottolinea la volontà degli svizzeri di mantenere un equilibrio tra il lavoro e il tempo libero nella vita dei cittadini anziani. Ora il Paese si prepara ad affrontare le sfide e le opportunità che derivano da queste decisioni referendarie, plasmando così il futuro del sistema pensionistico svizzero.

A proposito di voto in Svizzera vi ricordiamo che nel ridente cantone di Appenzello vige la democrazia “semidiretta” e gli aventi diritto al voto si esprimono in piazza sui provvedimenti per alzata di mano.

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