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Reuters: “Il leader italiano di estrema destra Salvini lotta per sfuggire all’ombra della Meloni”

Gianvito Pugliese

Carissime/i ospiti del caffè… voi sapete che la mission del nostro giornale e quella di essere scritta da cittadini del mondo per essere letta da cittadini del mondo. Ed oggi, per come la vediamo noi de lavocenews.it, è accaduto qualcosa di eccezionale. La Reuters la maggiore agenzia di stampa inglese, la più autorevole del pianeta, da tempo non si occupava della politica interna del nostro Paese.

Per noi italiani, anche senza essere politologi, non è certo una novità che l’idillio tra Meloni e Salvini, se pur ci sia mai stato, oltre che nella foto che segue a beneficio degli elettori, sia sfociato in un duello permanente, acuito ultimamente dai diktat della leader di Fratelli d’Italia nella scelta dei candidati governatori, che hanno umiliato la Lega e fatto ingoiare a Salvini bocconi davvero amari, a cominciare dalla Sardegna.

C’eravamo tanto amati

Da quando Draghi ha lasciato Palazzo Chigi, la politica italiana ed i suoi leader sono letteralmente scomparsi, o se preferite eclissati nella stampa internazionale. Draghi ci aveva portato alla vetta dell’Europa, nella terna dei Paesi che contano nell’Unione Europea. Ma anche qualcosetta in più aveva ottenuto, visto che oramai dettava l’agenda europea alla stessa von der Leyen, in forza della fiducia illimitata nei suoi confronti di Emmanuel Macron e Olaf Scholz. Siamo caduti dalle stelle alle stalle, l’unico alleato, che peraltro si fa solo i fatti suoi, anche se malissimo, è Victor Orban. Dalla vetta a fanalino di coda, ovviamente, ha comportato la nostra sparizione sui media che contano nel mondo.

La Reuters, nell’articolo riportato nell’occhiello, ricorda inizialmente ai suoi lettori che “Cinque anni fa, Matteo Salvini confermò il suo status di astro nascente della politica europea di estrema destra quando il suo partito, la Lega, ottenne un terzo dei voti alle elezioni parlamentari europee in Italia“. Ed arriva il ma: “Da allora le sue fortune sono diminuite anche se gli italiani hanno inaugurato il loro governo più di destra dalla Seconda Guerra Mondiale, la sua popolarità è stata eclissata dall’ascesa al potere della sua alleata Giorgia Meloni e del suo partito nazionalista Fratelli d’Italia. La Lega di Salvini, un partner minore della coalizione di destra, è sotto il 9% nei sondaggi in vista delle nuove elezioni del Parlamento europeo di giugno, mentre il partito di Meloni si aggira vicino al 30%, consolidando la sua posizione come la forza più grande in Italia“.

Salvini deve assolutamente recuperare, è stato tra i protagonisti principali della scelta epica della politica italiana, in cui ora vige la legge “o cresci o muori” ed, ironia della sorte, ore è Salvini in pericolo. Infatti, per la Reuters “Nel tentativo di riaccendere il consenso, Salvini si è spinto ancora più a destra su questioni come la criminalità e i rapporti con Bruxelles, ma lo spostamento non ha ancora spostato le urne nella sua direzione”.

La Reuters, intervista uno dei parlamentari europei della Lega, Gianantonio Da Re, secondo il quale Salvini dovrà affrontare pressioni interne che spingeranno per le sue dimissioni da leader, salvo che riesca a fermare “il marciume nelle elezioni di giugno …Abbiamo ottenuto il 34% cinque anni fa. Se questa volta otteniamo l’8%, qualcuno dovrà risponderne“, ha concluso.

Intervistato anche un fedelissimo di Salvini, il senatore leghista Gian Marco Centinaio che ha categoricamente “escluso la prospettiva di un imminente scontro tra Meloni e Salvini” e che il partito abbia una brutta performance alle elezioni europee: “Questa possibilità non esiste”. Centinaio è da sempre categorico e da sempre difficilmente ne azzecca una. E molti leghisti lo indicano come il nefasto consigliere dell’odierna caduta di Salvini.

E anche Salvini per la Reuters non ne sta più azzeccando una: “la pressione sta aumentando. Lo spostamento a destra di Salvini ha causato malcontento all’interno delle fila del suo stesso partito e, secondo alcuni politici, sondaggisti e accademici, rappresenta un problema per la Meloni che cerca di presentare il suo governo come un partner affidabile in Europa e oltre... Anche il futuro della politica di destra in tutta Europa è al centro dell’attenzione, hanno detto gli esperti, con Salvini il portabandiera di un fronte più radicale e anti-UE mentre Meloni guida gli sforzi per colmare il divario tra i conservatori tradizionali e gli estremisti.

Salvini sta chiaramente cercando di radicalizzare la sua posizione per essere costantemente nelle notizie e mettere la Meloni in una situazione difficile, perché deve mantenere una posizione più istituzionale” è l’opinione di Mattia Diletti, professore di politica all’Università La Sapienza di Roma, che aggiunge: “Ma è un gioco pericoloso. Quanto vuole destabilizzare il governo o il suo stesso partito?

Sintomatico che rinnegando il suo ruolo di vice primo ministro, Salvini s’immedesima ultimamente nella figura di un politico di opposizione, sostenendo entusiasta le proteste degli agricoltori italiani, che contestano la decisione del governo di rimuovere le agevolazioni fiscali sull’agricoltura. Infatti, il 31 gennaio Salvini dichiarava: “La maggior parte delle loro richieste sono contro le politiche folli e pseudo-verdi dell’Europa”, nascondendosi dietro un dito per quanto concerne l’aspetto italiano della loro protesta.

Incredibilmente attacca violentemente la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, una moderata di centrodestra che ha avviato legami stretti con la Meloni. Ed il vice della Meloni, in risposta all’alleanza: “Non voterei per Ursula von der Leyen”.

La Reuters, ricorda al parterre internazionale dei suoi lettori che “nel 2019 Fratelli d’Italia della Meloni ha ottenuto il 6,4% dei voti alle elezioni europee. Da allora il sostegno pubblico al partito è aumentato vertiginosamente e attualmente i sondaggi si attestano intorno al 28%, con l’elettorato di destra che vede Meloni come un leader più affidabile rispetto al volubile Salvini“.

Non si sa se la Meloni si candiderà alle europee per cercare di superare il 30% nelle elezioni di giugno e ottenere più seggi sia per il suo partito che per la sua alleanza a Bruxelles. Meloni fa parte di un blocco di partiti conservatori nel parlamento europeo, mentre la Lega di Salvini è affiliata all’estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) e al Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia. E secondo persone molto vicine alla Meloni, la leader potrebbe rinunciare a candidarsi per paura che un Salvini, troppo perdente, destabilizzi il governo e apra la crisi. Aggiunto al calo di gradimento personale della Meloni e del suo governo, la cosa appare credibile.

Ma ciò che tutti i politologi che si rispettino affermano e che Salvini non riesce ad uscire dalle vecchie proposte politiche del 2019, da quelli che furono i suoi cavalli di battaglia, ma che non interessano più agli elettori.

E tra i pericoli imminenti per il leader leghista c’è Luca Zaia, che giura e spergiura di non aspirare alla poltrona di Salvini nella Laga, ma che ha il mandato di governatore in scadenza e non rinnovabile. Sono molti disposti a scommettere che Zaia proverà a far le scarpe a Salvini e forse l’impegno di Zaia alle europee, nel maggior feudo della Lega che è il Veneto, potrebbe essere più di forma che di sostanza. Un risultato negativo alle europee equivarrebbe ad una ghigliottina per Salvini.

A domani.

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