Il caffè con il lettore

Dopo le scure doverose, ma con qualche riserva, da Acca Laurenzia passiamo alla molto più gratificante notizia delle incredibili conquiste spaziali indiane.

Gianvito Pugliese

Benvenute/i al nostro consueto appuntamento. Prima di scegliere insieme l’argomento del giorno, credo di dovere una precisazione, sempre a riguardo del caso “Acca Laurentia”.

La Digos romana. al momento ha denunciato alla Procura della Repubblica cinque delle centinaia di manifestanti autori del saluto romano, e non so se non di altro. Ho accusato le forze dell’ordine di non fare il proprio dovere. e sembra noi sia così. Scuse, certo, ma fino ad un certo punto. E’ anche vero che l’indignazione sollevata dall’episodio, potrebbe aver reso più diligenti quanti all’inizio erano restii o titubanti, ma non voglio fare il processo alle intenzioni, si sbaglia quasi sempre. Ed è anche vero che trattandosi nella maggioranza di schedati, noti alle Forze dell’ordine, sole cinque denunzie, anche se si dice “inizialmente”, mi sembrano davvero poca cosa.

Chiudo la parentesi Acca Laurentia riportando il commento di Manfred Weber, leader del PPE (partito popolare europeo), che -dice il Sole 24 Ore- commentando le immagini del raduno neofascista di Acca Larentia appare perentorio: “In Europa non c’è posto per il saluto fascista e noi lo condanniamo con la massima fermezza. Siamo pienamente d’accordo e accogliamo con favore la chiara posizione assunta dal vice primo ministro Antonio Tajani su questo tema“. Tajani, infatti, a differenza del resto della coalizione di maggioranza, ha espresso una condanna senza se e senza ma.

Vi risparmio le preoccupanti dichiarazioni di Donzelli, in risposta alla Schlein che ha chiesto a Piantedosi di riferire in Parlamento sulle connivenze del governo con i fatti di Acca Laurentia. Donzelli chiede alla segretaria PD perchè non parla di Marcello Degni “nominato dal Pd alla Corte dei Conti”. Ricorro per Donzelli a Wikipedia, che forse comprende meglio: “I magistrati della Corte dei conti sono reclutati tramite un concorso pubblico per titoli ed esami…”.

La nomina di Degni attribuita al Pd, che non poteva in alcun modo nominarlo, è una incredibile e mostruosa sciocchezza detta dalla Meloni. “Ipse dixit” (ndr. “lui stesso l’ha detto”) ergo è Vangelo. No, Donzelli, è una fesseria anche se l’ha detto la sua leader. Il pensiero unico, tuttavia, che si va affermando e diffondendo è il prodromo del totalitarismo e non è cosa da scherzare. Chiudo per davvero.

Ci è rimasto tempo e spazio per ragionare, e dopo qualche tentennamento decidiamo di occuparci di una vicenda che viene dalla lontana India, che in campo aereospaziale ha, direbbero i miei incolti colleghi, usando un linguaggio caro ai mafiosi, “asfaltato” Stati Uniti e Russia in un colpo solo.

La prima cosa che mi ha colpito della rinascita economica dell’India, cominciata molti decenni or sono, è stata una sorte di realizzazione della legge del contrappasso. Mi riferisco all’acquisto da parte indiana del marchio Jaguar, una delle più prestigiose auto prodotte dall’Inghilterra. Il Paese, per un’infinità di anni succube del colonialismo britannico, giusta legge del contrappasso, acquisiva il marchio nazionale più prestigioso di Wall Street. Le vicende Jaguar mi hanno sempre interessato, anche perché tra le tante auto possedute c’è stata anche una stupenda ed indimenticabile Jaguar 4.2, argento metallizzato. Poi per l’India è stata la volta della Rover acquisita dall’indiana Tata Group nel 2008.

Ed i call center indiani sono considerati a livello mondiale i migliori per l’assistenza informatica su computer, telefonia mobile e tutte le tecnologie elettroniche avanzate. Ti risponde, parlando un perfetto inglese, minimo un ingegnere davvero esperto della materia, che di solito ti risolve il problema brillantemente. E, talvolta, se il cliente ha difficoltà con la lingua standard, attivano traduttori simultanei di cui dispongono, assolutamente perfetti. Altro che i call center di casa nostra, buoni solo a telefonarti all’ora di pranzo per proporti l’acquisto dell’aspirapolvere di ultima generazione, che in realtà è un avanzo di magazzino invenduto da almeno un decennio.

Ma torniamo all’India, dove tradizione e progresso convivono a meraviglia. Le mucche continuano ad essere considerata sacre e a far da padrone nelle strade e nei centri abitati del Paese, il Gange ad essere un fiume sacro, ma l’India, come un portiere di livello eccelso, con un colpo di reni ha parato un gol sicuro e nel campionato del mondiale della conquista spaziale ha conquistato la Coppa che spetta al vincitore del più alto scanno del podio.

Sarà che l’India mi affascina fin da ragazzino, quando non mi perdevo neanche una delle puntate dai famosissimi -almeno per me- “Lancieri del Bengala”, ma leggo, o forse voglio solo immaginare, l’aver portato la conquista spaziale a livelli così avanzati ed elevati, come il prodromo del vero primo rilancio economico e sociale dell’India.

Sono conscio che dovrà “zappare” davvero tanto per rimuovere incrostazioni millenarie nella sua società, che vanno dai paria alle donne oggetto, destinate fin dalla nascita al mero godimento sessuale degli uomini. Sono però convinto che la voglia di rilancio, dovuta da un lato alla millenaria oppressione del colonialismo della Gran Bretagna, dall’altro al fiato sul collo del colosso cinese, che dopo aver conquistato il Tibet tende ad espandersi a danno dell’India.

Auspico che si risolva pacificamente la questione del Kashmir motivo di “incomprensioni e tensioni” tra India e Pakistan. Il progresso, per procedere speditamente, come serve all’India, richiede tempi di pace e di sviluppo collaborativo, a cominciare dal vicinato.

E attendendo che l’India vada rapidamente avanti, perché le contraddizioni, come abbiamo visto non mancano, non mi resta che chiedervi chi vuol bissare col cornetto e dare appuntamento agli ospiti ed ai lettori a domani.

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