Roma: arresto per stalking online ex collega di lavoro

Le indagini del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Lazio conducono all’arresto di un uomo di 31 anni,ex collega di lavoro, per stalking informatico e minacce fisiche.

Rocco Michele Renna

I poliziotti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Lazio hanno arrestato in flagranza differita un uomo di 31 anni, ex collega di lavoro, per stalking nei confronti di una giovane dipendente di una rinomata società multinazionale di consulenza.

Le persecuzioni iniziarono con un misterioso ammiratore che inviò un bouquet di fiori anonimo all’abitazione della vittima, accompagnato da una missiva digitale contenente una sua foto prelevata da Instagram. La situazione si aggravò allorchè la giovane vittima scoprì tentativi di acquisti online non autorizzati e l’attivazione di servizi a sfondo sessuale a suo nome.

La tensione raggiunse il culmine con due e-mail minatorie contenenti frasi agghiaccianti come “la tua fine è vicina” e “pensati morta“. Questi messaggi provocarono profonda agitazione nella vittima, portandola a cambiare le proprie abitudini di vita e a considerare il ricorso ai servizi sociosanitari per supporto psicologico.

Dopo la denuncia, gli agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica si sono mobilitati per identificare l’autore del reato. Utilizzando, infatti, tecniche informatiche avanzate, il criminale era riuscito a nascondere abilmente le proprie tracce. La svolta nelle indagini è arrivata quando il molestatore, ancora una volta usando le credenziali della vittima, ha acquistato un costoso anello in oro e brillanti su un noto portale online, facendolo recapitare direttamente a casa sua.

Questo “errore” ha permesso agli investigatori della Polizia Postale di risalire all’identità del colpevole, che si è rivelato essere un romano di 31 anni con precedenti penali per violenza e condanne pregresse per detenzione abusiva di armi. L’arresto, eseguito in flagranza differita, è stato possibile grazie alla nuova normativa in materia di codice rosso.

Il caso sottolinea l’importanza di una pronta risposta alle minacce online e dimostra il costante impegno delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza di chiunque sia vittima di stalking e persecuzioni, sia nel mondo virtuale che in quello reale.

Purtroppo non sempre va così. La nostra testata è stata vittima di un, ancora ignoto, stolking che, per desiderio di vendetta, ha colpito l’account del direttore ed amministratore del gruppo e della pagina de lavocenews,it, ottenendone, con artifici e raggiri, la cancellazione ed arrecando grossi danni al giornale. Abbiamo fatto il nostro dovere denunciando l’accaduto, alla Procura della Repubblica di Bari, ma non ci risulta che l’indagine abbia sortito esito positivi. Purtroppo va stigmatizzato in materia il comportamento dei social, nel nostro caso Facebook che, nonostante abbia ricevuto copia della denunzia, nulla ha fatto per ridurre i danni causati dalla leggerezza del suo operato che si presta, con involontaria complicità, a permettere sistematico stolking, non controllando l’esattezza delle accuse tra utenti ed applicando sanzioni ingiuste a semplice segnalazione dello stolking.

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