Mosca sfida l’Occidente con i referendum per annettere le regioni ucraine occupate

Cresce il livello di minaccia e inasprite le leggi contro i disertori russi. Le minacce di Medvedev. Il ventriloquo di Putin in copertina

La redazione

La Russia da il via ad un piano per annettere le regioni ucraine occupate: un’accelerazione che alza il livello la guerra. La Repubblica popolare di Luhansk (LPR) e la Repubblica popolare di Donetsk (DPR), riconosciute dalla sola Russia, hanno reso noto che i referendum si terranno dal 23 al 27 settembre. Iniziative analoghe anche a Kherson e Zaporizhzhia.
Un’iniziativa “politica” alla moscovita in disprezzo all’Occidente,per compensare nell’immaginario dei sudditi dello zar le pesanti perdite sul campo in Ucraina, con mezzo esercito russo in fuga disperata. Un’iniziativa che è forieta di un’ulteriore escalation.

Dmitry Medvedev, ex presidente e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, in realtà il “ventriloquo di Putin” ha dichiarato, appena prima dell’annuncio dei referendum: “Che l’esito di tali votazioni sarebbe irreversibile e darebbe a Mosca – dotata di potenti armi nucleari – carta bianca per difendere i nuovi territori.L’invasione del territorio della Russia è un crimine, che consente di utilizzare tutte le forze dell’autodifesa”,. ha ricordato oggi su Telegram.

Post in russo di Mevdedev:

Референдумы в Донбассе имеют огромное значение не только для системной защиты жителей ЛНР, ДНР и других освобождённых территорий, но и для восстановления исторической справедливости.

Они полностью меняют вектор развития России на десятилетия. И не только нашей страны. Поскольку после их проведения и принятия новых территорий в состав России геополитическая трансформация в мире приобретёт необратимый характер.
Посягательство на территорию России – преступление, совершение которого позволяет использовать все силы самозащиты. Но не менее важно, что после внесения изменений в Конституцию нашего государства ни один будущий руководитель России, ни одно должностное лицо не сможет повернуть эти решения вспять. 

Именно поэтому этих референдумов так боятся в Киеве и на Западе. Именно поэтому их и необходимо проводить.

Traduzione

I referendum nel Donbass sono di grande importanza non solo per la protezione sistemica degli abitanti di LNR, DNR e altri territori liberati, ma anche per il ripristino della giustizia storica.

Cambiano completamente il vettore dello sviluppo della Russia per decenni. E non solo il nostro Paese. Perché dopo la loro implementazione e l’accettazione di nuovi territori in Russia, la trasformazione geopolitica nel mondo diventerà irreversibile.
L’invasione del territorio della Russia è un crimine, la cui commissione consente di utilizzare tutte le forze di autodifesa. Ma non è meno importante che dopo gli emendamenti alla Costituzione del nostro stato, nessun futuro leader della Russia, nessun singolo funzionario sarà in grado di annullare queste decisioni.

Ecco perché questi referendum sono così temuti a Kiev e in Occidente. Ecco perché devono essere eseguiti.

Intanto alla Duma di Stato, camera bassa del Parlamento russo, il Cremlino ha ordinato emendamenti al codice penale che introducono nel codice i concetti di “mobilitazione”, “legge marziale” e “tempo di guerra”. La mossa messa in atto dopo che soldati russi in Ucraina hanno rifiutato il combattimento e cercato di dimettersi.

Ma alla Russia è andata malissimo. In risposta l’Unione Europea ha preannunciato l’approvazione immediata di un nuovo pacchetto di pesantissime sanzioni alla Russia, mentre per la White House ha preso la parola Jake Sullivan, Consigliere alla Sicurezza: “Questi referendum sono un affronto ai principi di sovranità e integrità territoriale che sono alla base del sistema internazionale e che sono alla base della Carta delle Nazioni Unite …. Sappiamo che questi referendum saranno manipolati. Sappiamo che la Russia utilizzerà falsi referendum come base per il futuro di questi territori, gli Stati Uniti non riconosceranno mai le affermazioni della Russia e le pretese su qualsiasi presunta annessione di parti dell’Ucraina”. Ed ha concluso annunciando anche dagli Usa un nuovo ulteriore pacchetto di sanzioni.

Molto attivo sull’argomento Emmanuel Macron. Secondo il Presidente francese siamo dinanzi: “Ad una parodia. … Oggi abbiamo una guerra di aggressione lanciata dalla Russia contro l’Ucraina: la guerra continua, fra offensive e controffensiove, non ci sono le condizioni e non c’è alcuna base legale, si tratta di una ulteriore provocazione”. Ha concluso riservandosi di chiarire con Putin la questione nucleare.

E’ chiaro a chiunque sia in buona fede che ormai Putin vacilla e tenta azioni disperate quanto autolesionistiche. Ricorda tanto gli ultimi giorni di Adolf Hitler.

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