Da una correzione ad una riconferma clamorosa

Putin, non nuovo ad imbrogli che neanche a Forcella riescono a concepire, ne ha fatta un’altra delle sue. Niente di nuovo sotto il sole o, purtroppo. la neve,

Gianvito Pugliese

La nostra Collega Giovanna Sellaroli, giornalista di Rai1, con alle spalle esperienze che vanno dalla partecipazione con talune rubriche ad “Uno mattina” alla direzione di una quotata rivista di grafologia, ieri in un editoriale dal titolo “Donne, vita, libertà” ad un certo punto del “pezzo” sccriveva: ” Dagli stupri di regime agli stupri di guerra il passo è brevissimo. Dal bollettino di guerra che arriva dalla martoriata Ucraina è notizia certa che “In Ucraina i russi stanno usando gli stupri come “strategia militare” e come “tattica deliberata per disumanizzare le vittime … ci sono state violenze su ragazzine, stupri di gruppo avvenuti negli scantinati delle zone occupate durati giorni e violenze sessuali avvenute anche tra le fila delle forze ucraine”, ha detto Pramila Patten la rappresentante speciale delle Nazioni Unite sulle violenze sessuali nei conflitti. “È molto complicato avere statistiche affidabili durante un conflitto attivo e le cifre non rispecchieranno mai la realtà, perché la violenza sessuale è un crimine silenzioso, il meno denunciato e il meno condannato”, ha aggiunto specificando che “i casi segnalati sono solo la punta dell’iceberg“.

Dopo una foto aggiungeva: “Ai crimini silenziosi di colui che ha portato la guerra in Ucraina se ne aggiunge anche un altro, sicuramente meno eclatante, ma egualmente odioso a mio avviso. È notizia di queste ore che Vladimir Putin non ha ricevuto le madri dei soldati russi mandati al fronte in Ucraina, praticamente carne da cannone, evitando il confronto. “Siamo qui, pronte a incontrarla (NdR. la madre di Putin). Stiamo aspettando la sua risposta. O continuerà a nascondersi?” ha dichiarato Olga Tsukanova, Presidente del Consiglio delle mogli e delle madri, in un video pubblicato su Telegram. Negare a una madre notizie e rassicurazioni circa la vita del proprio figlio è pura violenza.

Giovanna, che per quanto conosca abbastanza non saprei dire se si sente prima giornalista o grafologa, entrambe cose che, comunque, svolge ad un livello davvero alto, ieri sera mi ha segnalato che un servizio sulle varie reti tv pubbliche e private mostrava Putin consumare amabilmente il the con donne di una certa età, fatte passare per le mamme che avevano protestato, per la mancanza di notizie dai figli al fronte. Mi aveva convinto, dunque, alla rettifica di quel punto dell’articolo quando si scopre che la cosa non era andata esattamente come la propaganda del Cremlino avrebbe voluto farci credere. Quelle signore risultavano essere impiegate o funzionarie del Cremlino stesso, o della Duma, o del partito di Putin. Un video-montaggio faceva dire a Putin (parafrasando): “Diffidate della propaganda occidentale, del web, dei social sono tutte fake news”. Con seguito di altre tiritere ben note.

Per chi vivesse dubbi eccogli servito l’articolo de La Stampa sul fatto: Il meeting-messinscena di Putin: tra le “madri dei soldati” spuntano funzionarie governative, donne del suo partito, intellettuali organiche. E una cecena madre di due dei comandanti di Kadyrov –

Lettura dell’articolo che, sia per Giovanna, che per me, era stata preceduta dalla visualizzazione di questo tweet di Jacopo Iacoboni:

Ricordo perfettamente di quei riflessi nella tazza di thè di Putin che svelarono un altro falso incontro del dittatore, sempre per il thè con giovani soldatesse russe. Insomma niente di nuovO sotto il sole o la neve di Mosca-San Pietroburgo. Fino a quando, è giusto chiedersi, questo codardo, bugiardo seriale, riuscirà ad ingannare il suo popolo? E cosa accadrà un minuto dopo? Sbaglierò, ma il cappio si sta stringendo attorno al suo collo.

Putin ed il riflesso nella theitera

E la scarica di missili sui civili e le infrastrutture ucraine indispensabili hanno fruttato ad una Russia alla canna del gas, quello suo, che brucia non potendolo vendere, il nono pacchetto di sanzioni dell’UE, che si preannunzia più pesante che mai.

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