Ecco chi è STATO!

In copertina il logo dell’associazione culturale Nausicaa che organizza ed ospita la presentazione del libro “Ecco chi è STATO”

Coord. Maria Catalano Fiore

Recensione di Annamaria Campobasso

Ogni giorno assistiamo sui social, in Tv, in strada, a scene raccapriccianti, scene in cui la vita umana non conta più niente, in cui sparisce persino la dignità di una persona, restano solo segni sull’asfalto.

Proprio l’altra notte, una giovane e bella promessa del Cinema Italiano ha perso la vita a Roma, sulla Cristoforo Colombo, Ludovica Bargellini, e non solo. Fabio Pugliese, autore del libro, ci segnala numerosi incidenti sulla Statale 106 Calabria, una strada della morte o strage di Stato, come la definisce chi è costretto a percorrerla.

Annamaria Campobasso, da sempre attiva nel sociale anche con la sua Associazione Culturale NAUSICAA, della quale è Presidente, proprio in questi giorni sta preparando una serata di presentazione ad un libro molto interessante, opera dello scrittore Fabio Pugliese: “Ecco chi è STATO!”

Uno scritto, ma anche un messaggio di aiuto per quanto poco si fa per migliorare la sicurezza stradale.

Perché se ne occupa NAUSICAA, ed anche, spesso, ahimè la nostra testata giornalistica?

NAUSICAA è anche… Cultura della VITA. LaVoceNews.it vuole dare voce a chi la voce non l’ha più.

Perché ci siamo inariditi? Perché non ci scuote, se non solo per qualche minuto la morte di persone vittime di incidenti stradali?

E’ inaccettabile. Inaccettabile e incomprensibile pensare alla noncuranza fatalistica rivolta alla strage quotidiana che si compie sulle strade.

Troppe sono le persone uscite di casa che non vi fanno ritorno. Troppe sono le persone che sulla strada hanno lasciato sogni, promesse e speranze. Troppe sono le vite spezzate.

Uno dei tanti sorpassi…..

E’ vero che che è stato introdotto il reato di omicidio stradale…, ma se il numero delle vittime aumenta e se spesso il colpevole-responsabile rimane sconosciuto-impunito e continuiamo a chiederci “Chi è stato?”…be’ allora ci deve essere qualcosa che non funziona nel deterrente della norma.


resti di un motorino….ma il conducente?

Bisogna comprendere che una tragedia personale è in realtà la sconfitta di una comunità, se l’agire umano non può essere controllato si possono però creare le condizioni perché l’errore di uno non diventi fatale per l’altro. Gli anni passano e niente si muove come se l’ingiustizia riguardasse solo le famiglie soffocate dal dolore di aver perso una persona amata e non tutti coloro che percorrono la strada.

Occorre fare di più per fermare la strage. E’ necessario promuovere un percorso formativo-educativo multidisciplinare, un percorso di formazione culturale, di educazione civica, di prevenzione, di sensibilizzazione per divulgare la “Cultura della VITA”.

Una piccola azione dimostrativa di come una vita può diventare un flebile segno sull’asfalto

Dobbiamo tenere sempre in mente per noi e per gli altri che: “La strada non offre una seconda possibilità!”

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