La minaccia di Putin: un pericolo esistenziale per l’Europa e il mondo

Le riflessioni di Josep Borrell sull’impatto globale di una Russia trionfante

Rocco Michele Renna

In un momento di tensione crescente e di incertezza geopolitica, le parole dell’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell risuonano preoccupate. Durante la Dahrendorf Lecture all’Università di Oxford, Borrell ha delineato un quadro preoccupante della situazione attuale, sottolineando la minaccia esistenziale che la Russia di Vladimir Putin rappresenta per l’Europa e per il mondo intero.

Con la guerra in Ucraina che entra in una fase cruciale, gli occhi del mondo sono puntati sulla Russia, che sembra pronta a lanciare una nuova offensiva. Gli analisti prevedono che questa potrebbe avere luogo tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, un periodo che potrebbe segnare una svolta nel conflitto.

La possibilità che le forze russe possano sfondare le difese ucraine ha spinto il presidente francese Emmanuel Macron a considerare nuovamente l’invio di truppe in Ucraina. Questa mossa riflette la crescente preoccupazione in Europa per le ambizioni di Putin e per le ripercussioni che una sua vittoria potrebbe avere sul continente.

Borrell ha evidenziato le divisioni all’interno dell’Unione Europea, dove alcuni Stati membri non condividono la valutazione della minaccia russa. Queste divisioni, accentuate da veti come quello esercitato da Viktor Orban, minacciano di indebolire la risposta europea alla crisi.

Sotto la guida di Putin, la Russia ha abbracciato nuovamente una visione imperialista, cercando di ristabilire la grandezza di un passato morto e sepolto. Nonostante gli avvertimenti della storia, come l’invasione della Georgia nel 2008 e l’annessione della Crimea nel 2014, l’Europa non ha pienamente riconosciuto o voluto vedere l’involuzione della Russia sotto Putin.

Il modello europeo di cooperazione e interdipendenza economica, che ha portato successo all’interno dell’UE, si è rivelato inadeguato di fronte al regime autoritario della Russia. L’interdipendenza, soprattutto in termini di combustibili fossili, si è trasformata in una dipendenza che la Russia ha saputo sfruttare come arma.

Borrell ha concluso il suo discorso sottolineando il ritorno della geografia come fattore determinante nei conflitti globali. L’anello di fuoco che si estende dal Sahel al Medio Oriente e fino all’Ucraina è un arco di instabilità che ospita punti di strozzatura cruciali per l’economia globale. La geografia, contrariamente alle previsioni della globalizzazione, è diventata ancora una volta un campo di battaglia per il territorio e l’influenza.

Queste osservazioni di Borrell ci ricordano che, nonostante i progressi della globalizzazione, la geografia e la storia continuano a plasmare il nostro mondo in modi che non possiamo ignorare. La minaccia di Putin non è solo un problema per l’Ucraina o per l’Europa, ma un campanello d’allarme per la comunità internazionale, che deve rimanere unita e risoluta di fronte a sfide così gravi.

Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Le email del quotidiano: direttore@lavocenews.it o info@lavocenews.it.