Il caffè con il lettore

Sta per cambiare il mondo, finalmente in meglio, o siamo dinanzi all’ennesima “ammuina” dei grandi?

Gianvito Pugliese

Si avvicina un momento di svolta epocale nel progresso del mondo globale o è tutta una bolla di sapone a beneficio di chissà chi o chissà che?

E’ un fatto certo che Xi Jinping abbia dichiarato che è arrivato il momento di far calare il sipario sulla concorrenza spietata tra Usa e Cina e passare ad un epoca di cooperazione nell’interesse dei due Paesi, che devono imparare ad accettarsi reciprocamente ed a non diffidare l’uno dell’altro, nell’interesse anche delle rispettive economie e, di conseguenza, del benessere dei cittadini delle due maggiori potenze mondiali.

Da europeista convinto, al limite del fanatismo, mi sono chiesto se la distensione dei rapporti tra i due maggiori colossi mondiali giovi o meno all’Europa. In realtà non è peregrino il timore che tanto possa ulteriormente rallentare il percorso per arrivare all’Europa politica (difesa comune, frontiera unica, etc) già tortuoso di per se e pieno d’insidie e di remore.

Poi, ridimensionati i timori, mi sono reso conto che il mio essere europeista e sentirmi cittadino europeo, prima che italiano, altro non è che una delle variegate forme ed espressioni del mio essere e sentirmi, anzitutto, cittadino del mondo. Credo sia un’idea ed un sentire parecchio condiviso, e non solo un mio pio desiderio.

Sta di fatto che la dichiarazione stravolgente, al limite del risultare rivoluzionaria. di Jinping arriva alla vigilia di una visita, che la prestigiosa Agenzia di stampa Reuters definisce “chiave”, che da domani a sabato farà a Washington il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che molti danno come il numero due della Cina.

Ovviamente Yi tratterà temi di cooperazione a 360°, ma è chiaro che l’obiettivo principale è quello di spianare la strada all’incontro tra il suo leader-Presidente e Joe Biden previsto a San Francisco in occasione del vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico (APEC) di novembre.

Xi Jinping ha parlato di “rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione vantaggiosa per tutti“, parole pesanti ed ancor più impegni consistenti per trasformarle in fatti, ovvero un accordo bilaterale di cooperazione capace di ridisegnare la geografia politica del mondo del terzo millennio.

Io terrò le dita incrociate perché ciò avvenga. Il mondo ha bisogno di pace, devono chiudersi velocemente con un giusto accordo di pace i conflitti in Ucraina, in Palestina, e con loro tutta quella miriade di guerre disumane che stanno infestando il mondo.

Potrebbero realizzarsi le condizioni e con una Russia, unitamente al suo leader, ridotta al lumicino (è il Paese artefice ed ispiratore del 98% delle guerre nel mondo), un accordo serio e concreto tra le due superpotenze può davvero operare il miracolo di un mondo in pace, che cominci a pensare in termini di benessere dei popoli e non di sopraffazione, odio etnico, conquiste territoriali, a danno assai spesso del vicino e del fratello.

Vi invito, gentili lettrici e cari lettori a tenere con me le dita incrociate. Grazie.

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