Sgarbi: “Mi dimetto da sottosegretario”

Il critico d’arte annuncia le dimissioni durante un evento culturale e promette una lettera a Giorgia Meloni

Rocco Michele Renna

Vittorio Sgarbi ha annunciato oggi la sua decisione di dimettersi dal ruolo di sottosegretario alla Cultura. La dichiarazione è avvenuta durante l’evento “La ripartenza – liberi di pensare”, organizzato da Nicola Porro. Il critico d’arte ha sorpreso la platea comunicando l’effetto immediato delle dimissioni e l’intenzione di scrivere una lettera a Giorgia Meloni nella stessa serata.

Io sono solo Vittorio Sgarbi, non sono più sottosegretario. Non voglio essere sottosegretario“, ha affermato Sgarbi dal palco, annunciando la sua rinuncia al ruolo di governo. La decisione è stata motivata da un’indicazione dell’Antitrust sulla possibile incompatibilità tra la sua attività di conferenziere e gli incarichi di governo.

Sgarbi ha sottolineato che le dimissioni sono un atto fatto per il bene della platea presente all’evento, e ha criticato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, per aver inviato lettere anonime all’Antitrust. “Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime“, ha dichiarato.

Il critico d’arte ha ribadito di essere oggetto di una “persecuzione mediatica” su questioni inesistenti. Ha fatto riferimento a un articolo che lo definiva con un termine offensivo, ritirando successivamente l’augurio di morte che aveva espresso in un’intervista precedente: “Io sono noto per le mie imprecazioni, per le ‘capre’, ma non ho nessuna volontà di crudeltà e di morte per nessuno“.

Sgarbi ha annunciato di fare ricorso al Tar contro l’Antitrust, sostenendo di essere stato vittima di un’indicazione di incompatibilità ingiusta. “Farò certamente ricorso al Tar perché si dica comunque che io non avevo un’altra professione, ne avevo solo una: essere Sgarbi, essere uno storico dell’arte“, ha dichiarato.

Il Movimento 5 Stelle ha accolto positivamente le dimissioni di Sgarbi, sottolineando il successo della loro pressione sulla questione morale. Il Partito Democratico ha chiesto spiegazioni a Giorgia Meloni e al Ministro della Cultura sulla gestione del caso, mentre Matteo Renzi ha elogiato la decenza di Sgarbi nel prendere questa decisione, invitando altri a fare altrettanto.

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