Il caffè con il lettore

Essere un corrotto conclamato, in politica, è diventato ufficialmente un titolo di merito?

Gianvito Pugliese

Le apparenze mostrano che Forza Italia (ma non è la sola) sembra avere una nostalgia irrefrenabile di pregiudicati nelle liste elettorali. Che poi, siano incandidabili, grazie alla Severino, poco importa. In fretta e furia avvieranno la procedura di riabilitazione e con qualche spintarella il gioco è fatto.

Sono impazzito o sto inventando matto? Assolutamente no! Roberto Formigoni, per tre volte presidente della regione Lombardia, dal 1995 al 2013, si era ritirato dalla politica allorché era stato condannato per corruzione  a 5 anni e 10 mesi di reclusione. In carcere ne ha trascorsi solo 5 mesi, poi essendo già settantaduenne i suoi avvocati gli ottennero i domiciliari per i residui cinque anni e 5 mesi. La dichiarazione pubblica di chiudere lì la sua vita lunga vita politica, aveva cominciato con Don Giussani, era sbarcato nella DC, per poi transitare in Forza Italia, lo aiutò di certo ad ottenere la concessione dei domiciliari.

In vista delle elezioni europee Formigoni avrebbe in progetto di candidarsi, dal momento che, dice lui, “glielo chiede la gente” e, dicono e scrivono i Colleghi giornalisti ben informati, “glielo chiedono i big di Forza Italia“, Tajani in primis o, se preferite, in testa.

Certo, scontare la pena, secondo il nostro ordinamento, potrebbe redimere il condannato, ma Formigoni, tra un malattia, la vecchiaia e buoni avvocati, molto accorsati, la pena non l’ha scontata o ha scontato una pena-farsa.

Forza Italia è in cerca disperata di candidati e, soprattutto, di dimostrarsi capace di attrarre e di contenere l’emorragia di transfuga del dopo Berlusconi. Così, come la storica Lessie torna a casa, ritornano i forzaitalioti Moratti, Albertini ed altri volti noti della vecchia politica, tra cui spicca Formigoni.

Vi risparmio il curriculum delle malefatte conclamate e quelle in attesa di sentenza definitiva dell’ex Vice Presidente di Forza Italia. Se v’interessa basta un’occhiata a Wikipedia.

Quando vado a votare, perché non votando farei un regalo ai caporali delle truppe politiche cammellate, non basta turarmi il mano. Le liste elettorali dal municipio (la ex circoscrizione) al parlamento, di tutti o quasi i partiti ed i movimenti, sono infarcite di personaggi impresentabili.

Poi, a cominciare dalla Meloni, si esibisce la faccetta meravigliata per i dati dell’assenteismo che, da molto, troppo tempo, è diventato il partito di maggioranza relativa ovunque, ed in molti casi è anche, drammaticamente, il partito di maggioranza assoluta. Un grosso problema per la democrazia. Ma non interessa a nessuno nelle stanze del potere, figuriamoci adesso che sono occupate dagli eredi ed emuli del “Chi se ne frega”.

Più di mezzo secolo di commentatore politico sembrano non aver minimamente scalfito la mia fanciullesca ingenuità, che mi spinge a chiederVi e chiedermi: “Ma come si può pensare che un conclamato corrotto, possa essere votato da qualcuno? E com’è possibile che qualche elettore, anche se pagato per farlo, possa dargli il proprio voto”.

La risposta me la danno Tajani e co. con le loro decisioni: “E’ possibile, sta a vedere e, scandalizzati pure. Devi accettare che da noi politici etica e morale, sono termini sconosciuti. L’onesto, che tu ami e vorresti, ed un ostacolo per i nostri affari“. Difficile immaginare che rispondano diversamente.

Povera Italia!!!

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