Il caffè con il lettore

Da Claudia Fusani de Il Riformista: “Le bugie da oscar di Giorgia Meloni, diluvio di inesattezze e non risposte: tre ore di slalom e propaganda”

Gianvito Pugliese

Una conferenza stampa di Giorgia Meloni, quella promossa tradizionalmente per fine anno dall’Ordine dei Giornalisti e dall’Associazione della stampa parlamentare, non nata sotto buoni auspici, due rinvii, intatti, per presunte cattive condizioni di salute della Meloni e poi la concomitante protesta dei Colleghi per la cosiddetta Legge bavaglio. Sta di fatto che non si contavano i posti lasciati vuoti dai giornalisti accreditati e per protesta non intervenuti, cosa mai avvenuta prima. E la Meloni ha aperto con due puntualizzazioni rivolte alla Stampa. La prima: “Come vede, non mi sono sottratta al confronto, la salute non era una scusa, come hanno scritto” e la seconda, stile maestrina dell’asilo, redarguendo i Colleghi per la manifestazione di protesta sotto Palazzo Chigi, anziché davanti al Parlamento, responsabile a suo dire. della legge bavaglio, che poi lei, tutto sommato, afferma di condividere e non trovare pericolosa per la libertà d’informazione. Non è un bell’inizio, dire ai Giornalisti cosa debbano fare o non fare e dare giudizi superficiali e banali sull’art. 21 della Costituzione, più che arroganza, come qualcuno ha scritto è assenza totale di diplomazia e comune buon senso. Andiamo avanti cari ospiti. Mi spiace, se prima ancora del benvenuto, ho cominciato ad entrare nel vivo del nostro argomento quotidiano. Rimedio invitando chi vuol bissare il cornetto a non fare complimenti.

Date una occhiata attenta al video mostrato da Luca Telese nella sua trasmissione della sette. Non è certo esaustivo di tutte le bugie e falsità emerse in quella farsa di conferenza stampa (peraltro senza replica da parte del giornalista). Non esaustivo, certo, ma ci fa capire perfettamente di quello a cui abbiamo assistito.

Aggiungo solo l’apertura del commento di Claudia Fusani de il Riformista. che ha aperto le domande alla conferenza stampa, peggiore mai vista: “La premier (ndr in pectore) prende voto 3. La leader della maggioranza prende 7. E ancora una volta la conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio invece di essere un momento della verità al servizio dei cittadini si è trasformata in tre ore di pura propaganda. Il momento della verità oggi era vieppiù necessario per il fatto che Meloni non parla del 18 dicembre e in questo paio di settimane è successo di tutto tra Mes, Patto di stabilità, legge di bilancio, inchiesta Anas, discorso del Capo dello Stato e il deputato sparatore eletto con Fratelli d’Italia. Invece sono state oltre tre ore di parziali verità, non risposte quando palesi bugie”.

Mi direte che è un giudizio di parte e non avete certo tutti i torti, ma il problema centrale del nostro Paese è quello di non avere a Palazzo Chigi un leader del Paese, uno statisto, ma la segretaria del partito che mesi fa ha saputo cogliere il momento delle “simpatie” di un elettorato superficiale e disinformato.

Permettetemi, amiche/i care/i, un solo esempio. Non condivido la forma, ma nella sostanza ha pienamente ragione il consigliere della Corte dei conti Marcello Degni. E, quando si parla al Paese, occorre misura e minore faccia tosta. Ma Tu, Giorgia Meloni, che hai voluto a Presidente del Senato un Ignazio Larussa, fascista dichiarato ed orgoglioso di esserne etichettato come tale, che ricopre un ruolo necessariamente super partes, con una partigianeria che sta rendendo la seconda carica dello stato patetica, quanto assurda, te la prendi con “chi ha nominato” in quel posto delicato il Consigliere Degni? Che non è super partes, avendo un’idea politica diversa dalla Tua? Ma ci sei o ci fai? un Magistrato sta lì perché ha vinto un concorso e perché li lo ha mandato il Consiglio di Presidenza della magistratura contabile, ovvero il Consiglio superiore della magistratura per quella contabile. La politica è estranea sia all’entrare in carriera che ai luoghi ed incarichi di destinazione. E Tu, attacchi il Pd che c’entra come il cavolo a merenda, per averlo nominato in quel ruolo? Ma stiamo impazzendo in questo Paese. Un premier (in pectore, ripeto, darebbe tutto per avere il premierato, che ancora non esiste e credo non si realizzerà) è assolutamente libera di mentire spudoratamente, d’inventarsi procedure inesistenti per rivolgere accuse altrettanto farlocche, contando sul presappochismo e sull’ignoranza civica dell’elettorato? E’ abominevole!

Nulla di nuovo, peraltro, tutto secondo copione che si ripete da un anno e tre mesi a questa parte. Chiusura degna del livello della conferenza stampa, con una fuga verso il bagno per bisogni impellenti.

Mi fermo, qui, ed apro la discussione in merito. Ho provato a sintetizzare al massimo, in considerazione che anche per voi e per me è l’ultima giornata festiva natalizia.

Ai lettori, buona domenica e a domani.

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