Gli slovacchi Fico e Pellegrini presi a schiaffi dal Pse (Partito Socialista Europeo)

Espulsi dal Pse i partiti degli ex premier slovacchi Robert Fico (Smer) e Peter Pellegrini (Hlas). Inaccettabile allearsi per il nuovo governo a Bratislava con il Partito nazionale slovacco (Sns), partito filorusso di estrema destra.

Gianvito Pugliese

Nell’ultima nota diramata dal PSE (Partito Socialista Europeo) si legge:

Il gruppo dei Socialisti e i Democratici nel Parlamento Europeo saluta e sostiene la decisione unanime della presidenza del Pse di sospendere i partiti slovacchi Smer e Hlas – si legge in un comunicato- Tale passo arriva come reazione alla formazione di un governo di coalizione in Slovacchia con il partito di estrema destra Sns.  

E prosegue: “Il memorandum d’intesa firmato dai tre partiti non è compatibile con i valori progressisti e i principi della famiglia europea dei Socialisti e Socialdemocratici. I recenti commenti pubblici e le posizioni adottate dai leader di Smer e Hlas sulla guerra russa contro l’Ucraina, i migranti, lo stato di diritto e la comunità Lgbt hanno sollevato serie preoccupazioni e non hanno posto in una famiglia progressista

Di conseguenza” conclude il comunicato “vengono sospesi dal gruppo S&D dell’europarlamento i tre slovacchi che ne facevano parte“.  

Una decisione di estrema coerenza, sempre più rara da riscontrare nelle politiche nazionali, dove gli interessi spicci stanno da tempo prevalendo sui principi e gli ideali politici, ammesso che i partiti di alcuni stati membri ne conservino al proprio interno qualcuno.

E alla perdita di valori fa da contraltare la perdita di fiducia dei cittadini nei confronti della politica, tant’è che, un po’ dovunque, l’astensionismo è il partito di maggioranza, spesso finanche assoluta,

Un discorso quest’ultimo che merita e sarà oggetto di un approfondimento specifico.

Una domanda, o se preferite, un’osservazione nasce spontanea, parafrasando la nota espressione di Antonio Lubrano. Putin si spaccia nel mondo per antinazista. Afferma finanche che la guerra in Ucraina non è tale ma “un’operazione speciale militare intesa a denazificare quel Paese”. Allora come spiega, che tutti i partiti neonazisti del mondo, a cominciare da quelli europei guardano a lui come supremo leader mondiale.

Ma Putin non risponderà, alle domande scomode dei giornalisti non ha mai risposto sui media, la risposta è arrivata per mezzo dei suoi sicari inviati a far visita nel postone di casa ad oltre 40 Colleghi, ai quali rendiamo deferente omaggio per il coraggio e l’onestà professionale vissuta fino all’olocausto.

I miei lettori sanno che per natura, senza sconti a nessuno, ma il mio modo di ragionare, discutere e scrivere non è mai estremista o partigiano. Ma quello che ho appena descritto è in breve sintesi il regime criminale dell’Orso Vladimiro e chi lo sostiene e lo appoggia non è da meno. Se qualcuno nutrisse dubbi vada a leggersi “Proibito parlare” di Anna Politkovskaja.

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