Le truppe ucraine evacuano Azovstal cedendo il controllo di Mariupol alla Russia

Dalla resa di Azovstal, una carrellata sullo stato dell’arte in Ucraina ed oltre

Gianvito Pugliese

L’esercito ucraino ha reso noto che sta provando ad evacuare tutte le truppe rimaste nell’ultima roccaforte nel porto assediato di Mariupol, l’acciaierie di Azovstal e la rete di cunicoli sotterranei, cedendo il totale controllo della città in macerie alla Russia, dopo mesi di bombardamenti ultimamente concentrati sull’acciaieria.

L’evacuazione di centinaia di combattenti, molti dei quali feriti, anche gravemente, segna l’epilogo della battaglia più lunga e sanguinosa della guerra in Ucraina. E’ una brutta sconfitta per l’Ucraina. 

Mentre Mariupol al 90% distrutta veniva saldamente tenuta dai russi, diverse centinaia di soldati e civili ucraini si erano asserragliati sotto le acciaierie Azovstal. I civili che si erano rifugiati all’interno per sfuggire ai bombardamenti sono stati evacuati nelle ultime settimane e più di 260 soldati, alcuni dei quali feriti, hanno lasciato l’impianto per le aree controllate dalla Russia ieri sera. Praticamente fatti prigionieri dai russi.

Lo stato maggiore delle forze armate ucraine: “La guarnigione ‘Mariupol’ ha portato a termine la sua missione di combattimento. Il comando militare supremo ha ordinato ai comandanti delle unità di stanza ad Azovstal di salvare la vita del personale… I difensori di Mariupol sono gli eroi del nostro tempo”.

Anna Malyar, viceministro della difesa ucraino, ha dichiarato che 53 soldati feriti dalle acciaierie sono stati portati in un ospedale nella città di Novoazovsk, controllata dalla Russia, a circa 32 km (20 miglia) a est, mentre altre 211 persone sono state portate nella città di Olenivka, un’area controllata dai separatisti sostenuti dalla Russia. Tutti gli sfollati saranno soggetti a un potenziale scambio di prigionieri con la Russia, ha concluso.

Si ritiene che circa 600 soldati fossero asserragliati nei cunicoli dell’acciaieria. L’esercito ucraino afferma che sono in corso le evacuazioni dei combattenti ancora all’interno.

Volodymyr Zelenskiy: “Speriamo di essere in grado di salvare la vita dei nostri ragazziTra loro ci sono feriti gravemente. Stanno ricevendo cure. L’Ucraina ha bisogno di eroi ucraini vivi”.

Colleghi dell’agenzia di stampa inglese Reuters hanno visto cinque autobus che trasportavano truppe da Azovstal a Novoazovsk ieri in tarda serata. Hanno trasportato prevalentemente feriti, anche gravi.

Una boccata d’ossigeno, la resa di Azovstal, per il morale delle forze d’invasione russe, costrette a lasciare il nord ed i dintorni di Kiev alla fine di marzo. Un ennesimo contrattacco ucraino nei giorni scorsi ha ricacciato le forze russe dall’area vicino a Kharkiv, la più grande città dell’est.

Le aree intorno a Kiev ed a Lviv, vicino al confine con la Polonia, continuano a subire bombardamenti russi. Una serie di esplosioni a Leopoli stamane. Non ci sono state, però segnalazioni immediate di vittime o danni.

Il ministero della Difesa ucraino ha reso noto che le sue truppe erano avanzate fino al confine russo, a circa 40 km a nord di Kharkiv.

Il terreno riconquistato intorno a Kharkiv consentirebbe all’Ucraina di attaccare le linee di rifornimento della principale offensiva russa.

La Russia ha dovuto affrontare massicce sanzioni per l’invasione in Ucraina. I ministri degli esteri dell’UE non hanno fatto pressioni sull’Ungheria perché revocasse il suo veto su un proposto embargo petrolifero. Per Orban mala tempora spirant. Ormai con lui non trattano. Se avesse un briciolo di cervello capirebbe che sta tagliando le gambe all’Ungheria nell’Ue.

McDonald’s Corp ieri ha definitivamente lasciato la Russia, decidendo di vendere tutti i suoi ristoranti dopo aver operato nel Paese per oltre 30 anni. Sembra che cambieranno nome e si chiameranno “Zio Vanja”.

Putin: “Per quanto riguarda l’espansione, compresi i nuovi membri Finlandia e Svezia, la Russia non ha problemi con questi stati, nessuno. E quindi in questo senso non c’è una minaccia immediata per la Russia da un’espansione per includere questi Paesi. L’espansione delle infrastrutture militari in questo territorio provocherebbe sicuramente la nostra risposta. Quale sarà questa (risposta) – vedremo quali minacce verranno create per noi”,

Finlandia e Svezia, neutrali durante la Guerra Fredda, vogliono ora la protezione della NATO. Magdalena Andersson, primo ministro svedese : “Ci stiamo lasciando un’era alle spalle e stiamo entrando in una nuova”.

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