Il Vaticano diffidato da Pompeo

Pompeo diffida il Vaticano parlando di autorità morale in discussione se manterrà rapporti con la Cina. Trump, intanto, attacca Iran e Cina. Ma la sua popolarità è alla canna del gas.

GP

La politica americana ormai non è fatta che di tweet e ordini esecutivi. I primi sono il mezzo di comunicazione preferito da Trump e dalla sua amministrazione, che sono riusciti a portare anche i Dem su quel piano, i secondi sono adoperati per qualsiasi decisione di peso, una sorta di decreti legge immediatamente esecutivi, che richiedono peraltro l’approvazione del Senato e/o della Camera dei Rappresentanti per quanto deputato ad un solo ramo del parlamento. Trump da ultimo ha adoperato l’ordine esecutivo per fare intervenire la Guardia civile e fermare le proteste nei confronti della sistematica violenza della Polizia verso neri ed altre minoranze etniche residenti, violenze che troppo spesso sono degenerate in omicidi volontari.

Così il fido Pompeo, al cui confronto Sancho Panza impallidisce, ha scritto in un tweet riportato in una comunicazione dell’AdnKronos:Due anni fa la Santa Sede ha raggiunto un accordo con il Partito comunista cinese, sperando di aiutare i cattolici cinesi. Eppure gli abusi sui fedeli da parte del Partito comunista cinese sono solo peggiorati. Il Vaticano mette in pericolo la sua autorità morale, se dovesse rinnovare l’accordo“. Permettetemi di chiedermi e domandare a Voi, care lettrici e cari lettori, quale titolo abbia il segretario di stato americano per dar lezioni di Autorità morale al Vaticano, e, dunque a Papa Francesco. Non né ha nessuna non solo perché è l’esecutore materiale della politica del tycoon, che è quella che tutti ormai conosciamo: la menzogna e la sopraffazione elevati a sistema. Ma anche se si trattasse di Martin Luther King, per citare un americano indimenticabile, o dell’indiano Gandhi, non avrebbero alcun titolo per farlo.

La grossolana volgarità non si giustifica col fatto di essere gli eredi diretti dei cowboy che, scremati dal racconto dei mitici films hollywoodiani, sempre dei bovari restano. Intendiamoci: non che il bovaro non possa essere persona sensibile, educata ed istruita, ma nella pratica comune è esattamente l’opposto. E la diplomazia americana offende gratuitamente il Papa, perché anche se non viene nominato. alla sua persona è rivolto il messaggio tra l’intimidatorio ed il ricattatorio, e mette, dunque, in discussione i suoi rapporti con l’Oltre Tevere per nulla. Esatto, nulla. Perchè il giorno dopo, benedetto l’accordo tra Tic-Toc e Oracle, Trump chiudeva il troppo abusato conflitto con la Cina per passare al nuovo nemico: l’Iran. Vero solo per un giorno. Messo all’angolo dalla risposta iraniana: “Non hai titolo a parlare di accordi violati sul nucleare, visto che da tempo ti sei unilateralmente ritirato disconoscendo quel trattato”, ineccepibile, immediatamente nuovo attacco alla Cina. L’Onu condanni la Cina che non ha chiuso le frontiere per diffondere il Covid-19 nel mondo. E a seguire, il perenne infantile “chi non è con me è contro di me“. Non sa come giustificare il fatto che da febbraio sapeva del pericolo e l’ha taciuto provocando una diffusione capillare della pandemia in america. Gli oltre 200mila morti gli pesano, non sulla coscienza, che non ha, ma sulla bilancia elettorale e se ne inventa una al giorno per scaricare la propria colpa su altri. E’ abituato. Ma gli sta riuscendo sempre peggio.

Tocca solo agli americani porre rimedio all’errore commesso cinque anni fa, senza farsi prendere in giro da chi ostenta nelle foto la Bibbia, nel mentre in cui sta arringando ed istigando alla violenza razziale ed alla discriminazione del povero, al quale non spetta assolutamente nulla, tanto meno una cura od un sussidio. Sembra che per certe “culture” il povero, il nero, l’ispanico, il messicano, “il diverso” sia il nuovo nemico pellerossa da sterminare. Sono stato troppo duro? La politica di Bolsonaro e dei suoi amici-complici è quella dello sterminio dei tanti, troppi poveri nelle favellas. Sicuri che quella di Trump e degli amici proprietari di miniere di carbone, produttori di armi e nostalgici del Ku Klux Klan non sia la stessa, riveduta e corretta? Dei duecentomila morti americani ad oggi, i poveri rappresentano una percentuale impressionante. Sarò malpensante, non lo nego, ma a me il sospetto viene e non è immotivato.

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