Ucciso per 100 euro

L’assassinio del titolare del bar avvenne il 17 settembre. cinque gli arrestati.

GP

Di solito lascio gli articoli di cronaca nera alla redazione de lavocenews.it, ma questo è molto particolare e dopo il racconto dei fatti, saranno opportune due parole.

La polizia di Foggia ha messo le manette a cinque persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di omicidio, rapina, furto, ricettazione, incendio e favoreggiamento. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Foggia nonchè coordinate dalla Procura della Repubblica dauna e dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Bari. Si è indagato sulla rapina avvenuta il 17 settembre nel Bar-Tabacchi “Gocce di Caffè” a Foggia. Il titolare dell’esercizio, il trentottenne Francesco Traiano perse la vita, accoltellato all’occhio sinistro. Dopo essere stato trasportato in codice rosso al Policlinico Riuniti di Foggia morì per la gravi ferite riportate il 9 ottobre. 

Tra gli autori della rapina quattro ragazzi tra i 20 ed i 24 anni ed anche un minorenne. Dalle indagini effettuate sembrerebbe si tratti di elementi del tutto estranei al mondo della pericolosissima criminalità organizzata dauna.

Dalla rapina i cinque ricavarono meno di 100 euro e qualche biglietto della lotteria istantanea.

Gli investigativi sono stati aiutati dalle telecamere di sicurezza sia del bar che delle strade percorse dai giovani banditi durante la fuga. Lo stesso 17 settembre verso sera sera la polizia rinvenne la Fiat Punto, utilizzata dai rapinatori e data alle fiamme alla periferia della città.

Le indagini sono proseguite incessantemente per raccogliere le prove necessarie ad incriminarli. Ora sono stati associati alle carceri.

Non è che se il bottino è di centomila o un milione di euro possa trovare giustificazione la perdita della vita di un uomo, ma se si pensa un attimo che la vita di Francesco Traiano è stata spenta per meno di venti euro a testa è talmente assurdo da far fatica a crederci. Spenta la vita di un trentottenne che portava avanti il suo bar tabacchi lavorando dalla mattina alla sera tutti i santi giorni della settimana.

La criminalità giovanile, anche quella minorile, mostra il suo volto feroce e mostra quanto spietata possa essere anche per conseguire bottini di valore minimo. In qualche misura sono pericolosi quanto se non addirittura più dei criminali incalliti. Entrambe le forme vanno prevenute, controllate e represse. Foggia è la città della Società foggiana, talmente forte e spietata da essere denominata la quarta mafia. In pochi decenni il territorio foggiano è passato dalle bande dedite all’abigeato (il furto di bestiame), ad un controllo del territorio da parte di criminali dediti alle più lucrose attività illecite, dal traffico si droga e di armi all’usura. Servono uomini delle forze dell’ordine e mezzi adeguati per combattere la società foggiana ed i suoi appartenenti e fiancheggiatori, ma anche e soprattutto operare sulla prevenzione.

Servizi sociali, sane attività sportive e culturali per avvicinate i giovani e strapparli alla strada ed ad un futuro da criminali. La guerra alle mafie si combatte anche e soprattutto contendendole la manovalanza così come il controllo del territorio. So bene che le Forze dell’ordine che operano a Foggia, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, finanche la Polizia locale, fanno tutto il possibile e conoscono perfettamente questi problemi. Ma. è sempre la solita storia, di un fattaccio accaduto nel profondo sud sembra non freghi niente a nessuno, Non viene letto come segnale sociale preoccupante. E’ solo un fatterello di cronaca. E non è così e proprio per questo ho voluto occuparmene personalmente.

Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.