Un viaggio fantastico

“Sanssouci Capolona”, in copertina Roberto Fabbriciani (foto di Luisella Botteon)

Roberto Fabbriciani

(Federico II di Prussia, Bach ed altri alle prese con il mondo moderno)

(Seconda parte)

Luisella (entra in scena e comincia ad  intervistare i personaggi dicendo qualcosa come): “Visto che abbiamo questa grande opportunità, possiamo sentire dalla viva voce di questi uomini il loro pensiero. Iniziamo con Bach padre.

Luisella: Buonasera illustre Maestro

Bach padre: ‘era

Luisella: voi avete scritto sul tema regio, una musica meravigliosa, L’Offerta Musicale e…

Bach padre: si si

Luisella: è vero che ha fatto anche un ricercare a sei voci?

Bach padre: boh

Luisella: e anche una Sonata e tre per flauto

Bach padre: Mah….

Luisella: ma scusi, è passata alla storia….

Bach padre: e che ne so, boh…

Luisella: Ma come che ne sa…..

Bach padre: se tu lo dici te…….

Luisella: ehm ecco, passiamo a Carl Philipp Emanuel Bach. Maestro, che piacere incontrarla, lei è uno dei padri del classicismo!

C.Ph.E. Bach: No, lei si sbaglia, io sono il figlio…

Luisella: ma no intendevo…

C.Ph.E. Bach: cos’è il classicismo?

Luisella: beh, il nuovo stile galante che voi….

C.Ph.E. Bach: ah ora si che ho capito, ma perché padre? Ci sono anche i miei figli?

Luisella: Mozart e…

C.Ph.E. Bach: Chie?

Luisella: il grande Salisburghese

C.Ph.E. Bach: giuee…. Questo un lo so ddavvero (con due d alla toscana)

Luisella: vabbè lasciamo perdere. Grazie…. Maestà posso?

Federico II: si?

Luisella: ecco io sono onorata di conoscerla, lei ha fatto tanto per la musica

Federico II: per carità, non lo dica, io ho solo avuto il desiderio di imparare e la possibilità di avere accanto a me insigni maestri

Luisella: ma lei è non solo un musicista, anche un grande mecenate e divulgatore

Federico II: vede, io penso che la musica sia un’arte molto importante per un regno e quanto più è importante la musica tanto più lo è la fama del regno

Luisella: se lo sapessero nel mio secolo……

Federico II: lei non crede?

Luisella: certo e sono d’accordo con lei sire.

Federico II: bene

Luisella: ah ecco lo spinettaro, ma….. lei è un dipendente della corte ed è essenziale il suo ruolo…

Mastro spinettaro: è proprio un gioco di ruolo

Luisella: ma lei accorda?

Mastro spinettaro: a corda a tastiera a percussione, insomma tutto

Luisella: no, ma dicevo le spinette…

Mastro spinettaro: quelle sono pericolose, possono fare infezione

Luisella: intendevo gli strumenti

Mastro spinettaro: io ho molti strumenti, guardi: il portachiavi, sa il setticlavio, il temperamatite, per il sistema temperato, alcool e acqua ossigenata per le spinette

Luisella: scusi ma non riesco neanche a farle una domanda, lei equivoca

Mastro spinettaro: ci deve essere un equinozio ma io sono infermo nelle mie imprecisioni.

Luisella: vabbè, è pazzo……..

Scusi ma lei come ha fatto a venire in questo secolo? (rivolta a Roberto)

Roberto: e che ne so, io dormivo, e lei?

Federico II: signori, un po’ di contegno, siamo a corte!

Bach padre: si, un po’ di contegno, noi si stava così tranquilli prima che sto tipo qui mettesse tutto a soqquadro!

Mastro spinettaro: ecco cosa è, un soqquadro, altro che quadro!

C.Ph.E. Bach: non è possibile che costui conosca queste musiche!

Mastro spinettaro: invece le ha fatte, con tanto di bemolle, diesis e… bequadro!

Federico II: doveva essere un bequadro, invece, guardate qui….. sciagurati!

Mastro spinettaro: tanto la storia non saprà nulla di cosa è veramente successo……..

C.Ph.E. Bach: meglio così, sennò mi sarei fatto una parrucca migliore.

Bach padre: e io, icché fò?

Roberto: ma tanto voi siete il più grande di tutti, non dovreste preoccuparvi tanto…

Mastro spinettaro: poi questo concerto rimane una cosa fra di noi….

Roberto: e chi l’ha detto? Venite in Italia, possiamo farlo a Capolona, conosco qualcuno lì, io sono italiano.

Federico II: dove a Venezia?

Roberto: Noooo a Venezia c’è troppa acqua, anche le strade sono di acqua, ci sono i canali.

Mastro spinettaro: e poi per cambiare canale ci vuole il telecomando.

Tutti: Ohhhhhhhhhhhhhhh (come dire ma che cosa dici).

Mastro spinettaro: mah, io ho sempre saputo che per cambiare canale ci voleva il telecomando.

Roberto: macché … macché … a Capolona in Toscana.

Federico II: a Capolona? E dove sarebbe questa località? Ciambellano portatemi le carte!

Mastro spinettaro (rivolto al pubblico): vi sembra il momento di fare una briscola ora?

Il Mastro spinettaro porta una piccola piantina su un piccolo vaso.

Federico II lo guarda come dire ma che è?

Mastro spinettaro: google maps, la piantina.

Federico II gli fa un gesto come dire vattene.

Roberto: ma Capolona è in Toscana, nel granducato, e non c’è bisogno né di piantine né di fiori che li abbiamo noi nella nostra bella campagna.

Bach padre: sieeee …chissà quanti giorni di viaggio ci vorranno

C.Ph.E. Bach: io non ci vengo. A meno che non sia pagato a peso d’oro….

Mastro spinettaro: pensa se dovessero pagare a peso d’oro il tu’ babbo!

Federico II: basta! Questa è una occasione diplomatica importante, dovremmo andare. Le merci e la cultura devono circolare.

Mastro spinettaro: Vabbè Sire e ognuno si fa i fatti propri.

Vecchina: e campa cent’anni (con voce tremula)

Mastro spinettaro: sentila (indicandola)

Tutti: bbrava, bbrava, ggiusto…

Federico II: ma insomma basta! E voi ditemi, che musica fate a Capo l’ora?

Roberto: Capolona Sire.

A Capolona facciamo tante cose e abbiamo anche una musica moderna, volete sentire?

Federico II: prego, sono curioso di ascoltarla!

Musica contemporanea……..

Tutti: ooohhhhhhh

Lo spinettaro si avvicina a Roberto con l’acqua ossigenata per disinfettarlo.

Bach padre: bello schifo, tutti quei chilometri per sentire questi berci!

C.Ph.E. Bach: ah se non mi pagano si scordano la mia presenza

Federico II: ok va bene, la musica è brutta, non è il nostro stile ma è pur sempre un affare di stato! Dobbiamo andarci!

Mastro spinettaro: vengo anch’io, a sentir la musica chissà che cembali scordati che avranno!

Federico II: va bene spinettaro, verrete anche voi. Ora tutti a riposarsi, domani partiremo per l’Italia. Che siano preparate le carrozze!

Roberto: abbiamo anche il treno a Capolona, venite col treno.

Tutti: ehhh? Il Treno?

Roberto: in poche ore sarete a Capolona.

Mastro spinettaro: tre-si allora, altro che tre-no.

Roberto: andate a fare il biglietto, altro che carrozze.

Federico II: questa cosa deve essere studiata, non mi torna.

Roberto: col treno si va e si torna.

Federico II: bene, accordato.

Mastro spinettaro: accordato? Ma io non ho fatto nulla!

Federico II: E chi ci accoglierà a Capolona?

Roberto: Alberto Ciolfi, il sindaco, il rappresentante del contado.

Per il resto organizziamo tutto noi al Teatro Fulgor.

C.Ph.E. Bach: attenzione… attenzione… potrebbe essere una trappola……

Mastro spinettaro: e che ci hanno preso per topi?

Federico II: e invece io, il vostro imperatore, ho deciso che si andrà. Ora tutti a riposare.

Tutti escono.

Roberto (rivolto al pubblico): Che cosa incredibile, porterò a Capolona Bach padre e figlio, magari Quantz, l’imperatore e… (sconsolato) quello scemo dello spinettaro. Non ci posso ancora credere!

Ora è meglio che mi riposi anch’io.

Roberto si stende sul divano per riposare.

Arrivano gli uomini che c’erano all’inizio e tolgono tutti i mobili così l’ambiente ritorna come prima.

Roberto si sveglia e… si stropiccia gli occhi.

Si guarda intorno e quasi piange.

Luisella parlotta con i personaggi.

Luisella: ma insomma vi decidete o no? Io sono venuta fino in Germania per il documentario. E ora?

I personaggi parlano confusamente accavallando le loro voci.

Roberto: oh nooooo era solo un sogno, che peccato, come sono triste……

Ritornano tutti

Tutti: ma che sogno e sogno, noi s’è fatto il biglietto e… siamo a Capolona!

Roberto: Allora era tutto vero!!!!!!!!!!

Il Sindaco sale sul palcoscenico e dà la mano a Federico II.

Federico II: Allora la sentiamo questa musica di Capolona?

C.Ph.E. Bach tocca la tastiera ma il suono è sempre quello del clavicembalo (con i gesti delle mani fa segno che non funziona). Poi …

C.Ph.E. Bach: aspetta un po’ … (si toglie la parrucca e in quel momento funziona come pianoforte).

Tutti ascoltano la musica ma non stanno fermi come nella realtà!

(Fine)

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