Ultimo sondaggio del 6 agosto 2020

Nostro riferimento principale i sondaggi settimanali della “Supermedia” dell’Agi. L’agenzia giornalistica li ottiene sulla media dei maggiori sondaggisti. Anche se settimanali si rapportano nel confronto alle due precedenti settimane.

GP

I dati medi settimanali comparati alle due settimane precedenti e qualche calcolo da cui tirate conseguenze:

Sondaggio elettorale del 6 agosto 2020 (dati confrontati col 24 agosto)

Analisi. Cala di 0,2% il centrodestra. Meno 0,9 la Lega, che scende al 24,6. ma cresce di un +0,7 Fdi che supera il fatidico 15% e raggiunge il 15,3%. Stabile Forza Italia al 7%. La coalizione totalizza coi suoi tre partiti, un -0,2% rispetto a due settimane fa ed in termini assoluti il 46,9. Quanto alla coalizione di governo il PD registra un -0,1%, il M5S nuovamente +0,5 e La Sinistra +0,2, Italia Viva -0,2. In termini relativi un +0,4% In totale 42,7.

Alla coalizione di destra potrebbe aggregarsi Cambiamo!, portandola a sfiorare il 47,5%, a quella di sinistra al 42,7, potrebbero aggiungersi i Verdi 1,7 e +Europa 1,8 (che insieme guadagnano uno 3,5 ) e arriverebbe al 46,2%. Quindi tra le due coalizioni una differenza di 1,3%.

Azione di Calenda è quotata ancora al 2,7 con una perdita di -0,2 rispetto a due settimane fa.

Fin qui dati e somme pure. ora qualche ipotesi. Purtroppo ci ripetiamo. Anzitutto, quadro per grandi numeri sostanzialmente stabile. Calenda, era ed è il solo ago della bilancia? Continuo a non crederlo. Fino alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre, a Dio e Covid-19 piacendo, vedremo rivolgimenti di tutti i colori. Qualcosa i politologi potranno dire solo a legge elettorale approvata e soglie di sbarramento definite. A tal proposito i malpancisti ed i ripensatori già sono all’opera. Ed anche allora il margine di imponderabilità dei comportamenti umani giocherà, ancora una volta, il suo ruolo. Berlusconi e Renzi, sono rispettivamente totalmente incerti ed inaffidabili come alleati di centrodestra il primo e del centrosinistra il secondo. Il Movimento 5 Stelle per le regionali è schizofrenico: in una sola regione -la Liguria con Ferruccio Sansa-prova a riprodurre l’alleanza di governo, nelle altre sembra tornato alla primordiale solitudine elettorale, senza averne, peraltro, più i numeri. Fascino del vecchio amore o alleanza non del tutto ingoiata?

Aggiungerei solo un dato tratto da altri sondaggi: il 43% e più degli intervistati non sembra orientato ad andare a votare. E questa è un’incognita che pesa non poco. L’altro dato è che i verdi in Francia sono divenuti indispensabili per Macron tanto da ottenere nel rimpasto il Presidente del Consiglio dei Ministri. In Italia nello stesso periodo hanno perso e riguadagnato decimali e sono. comunque. poco incisivi ed influenti: una figura alla Greta Tumberg è del tutto assente.

In chiusura si avverta la riproposizione delle Sardine (vedi Bologna per contrastare i negazionisti). La loro presenza ha spostato comunque l’asse del voto facendo propendere molti indecisi per il voto al centrosinistra ed associati. In realtà a bocce ferme sarebbero determinanti. E sono con Sergio Mattarella l’unico punto fermo per una parte consistente del Paese.