Oskar Kokoschka: tra arte, poesia e teatro

Nel 44° anniversario della scomparsa di Oskar Kokoschk, il ricordo dell’artista.

Antonio Pasquale

Non esiste un Espressionismo tedesco, francese o angloamericano. Ci sono solo giovani che cercano di orientarsi nel mondo”. asserisce Oskar Kokoschka (in copertina), in età matura, artista poliedrico, voce dell’Espressionismo europeo, scomparso il 22 febbraio del 1980.

L’artista austriaco, nato a Pochlarn nel 1886, interprete della temperie culturale tra Ottocento e Novecento, ha lasciato un segno con le sue opere
nel mondo dell’Arte, della poesia e del teatro.

La sua storia è singolare; frequentata la Kunstgwerbeschule di Vienna, Scuola di arti decorative, architettura e arti applicate, gode del successo ottenuto dalla redazione di un racconto illustrato, commissionatogli dal finanziatore della Wiener Fritz Waerndofer. Lo stesso gli offre la possibilità di esporre le tavole originali a colori del libro per bambini alla mostra
Kunstschau del 1908. Il giovane Kokoschka, coglie l’occasione per elaborare delle immagini che interpretano una sua poesia scritta un anno prima “I ragazzi che sognano”.

Dà forma a due litografie in bianco e nero con otto pagine di testo
illustrate, nelle quali descrive il risveglio della sessualità adolescenziale connesso con la paura di lasciare il paradiso dell’infanzia. Le immagini di uno spiccato esotismo richiamano alla memoria Gauguin, mentre il testo allude alla letteratura classica di Goethe sia alla contemporanea del viennese Altenberg.

Nel 1910 a Berlino incontra diversi scrittori e artisti dell’entourage e della galleria Der Sturm, interessandosi ai programmi d’azione dei movimenti del Circolo come stimolo creativo, coinvolgendolo emotivamente, senza tuttavia contribuire alla stesura dei loro manifesti programmatici, né provando interesse per i loro problemi formali e per le loro idee morali. Dichiara. infatti. a tal proposito: “Non avevo intenzione di sottomettere la mia indipendenza conquistata a fatica al controllo di qualcun altro. Questa è la libertà per come la intendo io”.

La libertà dell’artista e la sua visione più sofferta e complessa dell’Espressionismo lo conducono alla sperimentazione di due opere teatrali “Uomo di paglia e sfinge” e “Assassino, speranza delle donne”, ritenute le prime forme del teatro d’Avanguardia austriaco.

Quest’ultima opera teatrale corrisponde ad un dipinto omonimo del 1909, indice dell’esigenza dell’artista di esprimersi contestualmente in più tipologie rappresentative. Non ottiene un riscontro immediato nei suoi fruitori, restando anche inviso alle autorità dell’epoca per il portato rivoluzionario e conturbante dei suoi dipinti e del suo estro.

Oskar Kokoschka rappresenta un pensatore libero, fine esponente del pensiero critico e lungimirante nella percezione di una realtà non classificabile in uno schema monolitico, poliedrica e a tratti di non facile interpretazione, che rivendica il proprio posto nel mondo in
modo deciso.

La biografia dell’artista ci pone oggi in ascolto di esigenze fortemente attuali, in cui il confronto con contesti differenti dai nostri diventa quasi vitale, essenziale per esercitare spirito critico e avere strumenti più solidi di interpretazione della realtà.

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