La Musica

Versi, appunti, considerazioni di Bruno Aurisicchio, (in copertina) che, dopo avere assistito ad un concerto, richiama l’amore verso la musica in se. Un amore parallelo per la musica e per l’arte come in Mark Kostabi.

Maria Catalano Fiore

Versi di Bruno Aurisicchio

opere di Mark Kostabi

Parlando di Musica…la Musica del Natale…la Musica dei Canti di Natale…i Concerti di Natale, ecc….

L’amico poeta, docente, filosofo Bruno Aurisicchio, ci propone dei versi-riflessione sulla musica, sull’udire musica, sul perdersi nell’ascolto della musica.

Parole che ci fanno pensare al pittore e compositore, statunitense, ma di origini estoni: Mark Kostabi (n.Los Angeles 1960). Dai primi degli anni 80 è una figura di spicco tra i movimenti artistici del East Village di New York. Nel 1987 la sua carriera artistica e musicale, decolla anche in Europa. Nel 1988 fonda il “Konstabi Word”: il suo studio, galleria, ufficio a New York. Questa struttura, grazie ai suoi assistenti, produce circa 1000 quadri all’anno, tutti impostati e firmati dal maestro. In ogni sua tela una citazione di altre opere e personaggi senza volto che richiamano i manichini metafisici di Giorgio De Chirico (1888-1978) e le figure surreali di René Magritte (1898-1967) .

Ha sempre composto e suonato. Ha caratterizzato anche i vernissage delle sue personali, ed ha realizzato molte copertine per musicisti o gruppi musicali. Un musicista che interagisce con l’arte o viceversa?

Marc Kostabi: “La corrosione della Musica” olio su tela 100×130, 2004

Sono parole, versi…

LA MUSICA

Ieri sera ho ascoltato un concerto,

presso il Teatro Petruzzelli della città metropolitana di Bari.

Un concerto di archi e pianoforte.

Me ne stavo in silenzio, nella semioscurità

della platea, mentre il quartetto suonava.

La mia mente vagava per le volute dell’anima

e pensavo tra me che, poi, la musica

è l’unica lingua che non mente,

linguaggio dell’anima capace

di unire la gente di tutto il mondo,

senza parole.

In effetti soltanto la musica ha questo potere.

Non ha bisogno di parole per diventare significativa,

anzi ognuno di noi è capace di farla parlare

e farle dire quello che vuole.

La musica, infatti, giunge al profondo dell’uomo e tocca

le “corde più ascose della sua anima”

lo sostenevo in una delle mie liriche.

Mi sono guardato intorno ed ho

notato che quasi tutti gli spettatori erano intenti,

forse, non tanto ad ascoltare le soavi note

del valente quartetto e la voce del

pianoforte che sosteneva opportunamente

le melodie prodotte da una viola, due violini e un violoncello,

quanto, forse, a prestare attenzione

alla voce della propria anima.

Sarebbe stato, forse, bello

intendere da ognuno dei presenti

quello che la musica suggeriva loro,

può darsi ricordi, sensazioni provate.

Cosa impossibile perché, spesso, quando accade,

l’uomo si rifugia in se stesso, nei suoi pensieri,

ricordi e…prende a sognare.

Mi sono ricordato aver scritto in una

mia Silloge delle liriche intorno alla musica.

Stamani ho ripreso la mia raccolta

(“Bisbigli dell’anima”, ed. Florestano-Ba, 2016,

con disegni originali di Bartolina Li Volsi) e…

Una musica precipita l’ombra del passato

mentre gli occhi stanchi si chiudono al sonno.

Ritorna alla mente quella musica

di Chopin, dolce, bellissima.

Adesso il buio della stanza diventa palcoscenico,

ove alla luce dei riflettori si snodano i pensieri, forse,

volutamente cercati, tra le fiamme dei ricordi.

Alla ribalta solo moltitudine

di cavalli in corsa sulla selvaggia,

sabbiosa spiaggia, in riva al mare.

Li senti, nel vuoto dell’anima levare alti nitriti, li vedi,

con le narici frementi, alla brezza d’un mare in tempesta,

correre all’impazzata, in cerca della loro libertà.

Poi quasi incanto, la calma, il silenzio

su tutto, la quiete della notte.

Bruno Aurisicchio dicembre 2022 dir. ris.

Parole che sposano bene l’arte di Mark Kostabi, ma non solo…

Mark Kostabi

Con queste sue parole Bruno ritiene ampiamente dimostrare come la musica, se veramente ascoltata, riesce ad abbattere la barriera della realtà ed a riportare, con il suo linguaggio universale, un uomo ai suoi ricordi, ai suoi sogni, a trascendere dalla realtà e ad astrarsi dai contesti concreti che lo circondano. Bruno auspica, dunque, un ritorno all’ascolto della musica, quella cosa che …. che riesce a parlare al cuore e sa ancora ed ancora… darci emozioni.

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