Il Sommo che fece di Verona la sua città

Locandina del programma “la Verona di Dante” visite guidate ed accessi secondo modalità del Covid ed in screaming da oggi sino a tutto l’anno dantesco.

Maria Catalano Fiore

Nel suo girovagare da esule, Dante, con i suoi 4 figli, che è riuscito a far uscire da Firenze, per metterli al sicuro, riceve l’offerta di Cangrande della Scala, signore di Verona, di asilo e protezione. Un suo avo Cacciaguida, da parte di madre, era un nobile veronese.

Il suo soggiorno a Verona dura 7 anni. Anni tranquilli in cui si stabilisce in una palazzina in centro, vicino la Chiesa di Sant’ Anastasia. Sono gli anni in cui il figlio maggiore, Pietro si laurea in giurisprudenza a Bologna e poi avvia una sua attività di Notaio proprio a Verona.

Verona statua di Dante Alighieri

E’ qui che risiedono i suoi unici eredi, i Serego Alighieri. Dopo il 1500 l’unica erede che appare nei documenti è una Ginevra che il nobile Marcantonio Serego chiede si sposare e mantenere per la loro discendenza il doppio cognome Serego Alighieri.

Stemma della Famiglia Serego Alighieri produttori del Vino Valpolicella

La Corte veronese accoglie molto bene il Poeta che ha modo di tenere anche un suo “Circolo Letterario” presso la Biblioteca cittadina, a cui partecipano vivacemente i suoi figli ed anche molti giovani letterati del posto. In più può tenere cicli di conferenze su vari temi, letterari e linguistici presso la Chiesa di Sant’Elena. Questa chiesa è gestita dal Capitolo dei Canonici, non soggetti del tutto alle chiusure papali e con una loro “Shola” dove si formano nuovi sacerdoti.

Verona Cortile della Chiesa di sant’Elena e Shola

E’ indubbio che Verona, celebri Dante, da sempre. Innanzi tutto, dopo la sua morte il Consiglio cambia l’intitolazione della piazza della Signoria, contro i dettami papali, in “Piazza Dante”. Stampando, in seguito (tra le prime opere realizzate in Italia) la Divina Commedia con illustrazioni di Sandro Botticelli Pagine di una copia dell’opera sono in esposizione presso la Biblioteca con alcune illustrazioni botticelliane.

Le illustrazioni originariamente erano 100, a noi ne sono pervenute 92, ma sparse tra Biblioteche e privati. Una decina sono presenti a Verona e meritano di essere ammirate per la finezza del disegno e della stampa.

Le illustrazioni più famose della Divina Commedia sono queste di Sandro Botticelli e quelle del pittore ed incisore francese Gustave Dorè, nel 1870 circa.

Altra iniziativa veronese è la proiezione e, conseguente, poi diffusione di un Cortometraggio a metà tra il documentario e la fiction “Verona di Dante”. Una coppia, la scrittrice Francesca Bene e l’attore Claudio Santamaria vestono i panni di una coppia che decide di incontrarsi a Verona tra le vie ed i luoghi che hanno visto Dante e poi Shakespeare in un bellissimo viaggio attraverso la storica città. La regia è di Fabrizio Arcuri.

Tutto è fruibile presso la Biblioteca comunale o in screaming….per il momento, per tutto l’anno dantesco.

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