George Gordon Byron: il poeta ribelle

Debutto sul nostro quotidiano della Collega Annamaria Totagiancaspro con un profilo di George Byron.

Annamaria Totagiancaspro

Oggi 21 Marzo si celebra la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall’UNESCO nel 1999. E come meglio celebrarla se non con un poeta che molto spesso viene omesso dai programmi scolastici di letteratura inglese.

”Sono sopravvissuto a tutte le mie brame e alla maggior parte delle mie vanità, sì, perfino all vanità di ritenermi uno scrittore.”
– Lord Byron

George Gordon Byron è un poeta appartenente al romanticismo inglese, solitamente ricordato insieme a P.B. Shelley e a John Keats.
Spesso e volutamente dimenticato a causa del suo carattere ribelle e da outsider, che traspare anche dalle sue opere.

Il piccolo G.G. Byron nacque a Londra nel gennaio 1788 e ottenne il titolo di Lord solo alla morte del ricco prozio. L’eredità ricevuta gli permise di studiare dignitosamente e di interessarsi alla poesia.
Divenuto un ragazzo forte e in salute, partì per il famoso Grand Tour, visitando diversi luoghi in Europa tra cui l’Italia. E fu proprio questo viaggio ad accendere in lui la voglia di scrivere, ispirandogli una delle sue opere più famose “Childe Harold’s Pilgrimage” (Pellegrinaggio del giovane Aroldo) , una specie di guida poetica di tutti i luoghi visitati.
Byron fu anche un grande sportivo, in particolare un ottimo nuotatore e un buon pugile.

“Ero a Venezia sul Ponte dei Sospiri; un palazzo da un lato, dall’altro una prigione; vidi il suo profilo emergere dall’acqua come al tocco della bacchetta di un mago…”
-Estratto da “Pellegrinaggio del giovane Aroldo”

Dal carattere sprezzante, ironico e volubile Lord Byron non era ben visto dalla società, ma amato dai suoi amici e ammirato da altri poeti. Un esempio pratico del suo particolare carattere è l’opera satirica “English Bards and Scotch Reviewers” (Bardi Inglesi e Revisori Scozzesi).

Lord Byron frequentava diversi salotti, tra cui quello di Madame de Staël. Anche se spesso non veniva invitato a causa del suo sprezzo per le norme sociali e per le sue tresche amorose. Tra le diverse amanti, la più importante, fu sicuramente la sorellastra Augusta. In effetti, ebbe da lei una figlia, che però venne battezzata con il cognome del marito di lei.
Lui si sposò per fuggire dallo scandalo e da questo matrimonio ebbe un’altra figlia, ma poco dopo la moglie chiese la separazione.

La sua vita, alquanto movimentata e piena di avventure, lo rende un poeta molto amato dagli studenti, i quali tendono ad identificarsi nelle sue opere. Un ragazzo, alla ricerca del suo posto nel mondo, ha bisogno di qualcuno che lo spinga a prendere una decisione per sé, ad affrontare le proprie paure e a vivere senza l’ombra del giudizio delle persone che lo circondano. Questo è proprio ciò che troviamo nelle poesie di Byron.

Una vita fatta di scandali, idee, opinioni forti e alquanto pungenti e viaggi. Questa è stata la vita di Lord Byron che morì in Grecia nel 1824.

Lord Byron è stato un poeta abbastanza prolifico. Scrittore di opere incomplete, frammenti, poesie e racconti che spesso e volentieri non vengono tradotti in lingua italiana.
Tra le raccolte disponibili è d’obbligo citare “Un vaso d’alabastro illuminato dall’interno” edito dalla casa editrice Adelphi. Si tratta di una raccolta di diversi diari tenuti da Byron nel corso della sua vita e alcuni frammenti poetici.

Buona Giornata della Poesia!

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