Addio, Daverio…

Si è spento all’alba presso l’istituto tumori di Milano Philippe Daverio, aveva solo 71 anni e tanto da dare ancora all’Arte….

Maria Catalano Fiore

Mi dispiace sinceramente dare questa notizia. Era un uomo particolare, colto ed incredibilmente empatico, ha fatto entrare l’Arte, il ragionare di Arte in casa degli italiani, persino la domenica ad ora di pranzo!

Cosa dire di lui, da dove cominciare? Ho avuto la fortuna di collaborare con lui, come storica dell’arte responsabile del territorio a Galatina qualche anno fa, poi ci siamo incrociati ancora, l’ultima volta a Bari, prima del Covid, presso la sede dell’ Acquedotto Pugliese.

Philippe Daverio

Ma chi era veramente? E’ stato uno storico dell’Arte, Docente, Saggista, Gallerista, politico e personaggio palesemente italiano con cittadinanza francese.

Nato a Mulhouse in Alzazia il 17 ottobre 1949 da padre italiano, Napoleone Daverio, costruttore, e da madre alsaziana Aurelia Hauss. E’ il quarto di sei figli. Dopo rigidi studi in un collegio svizzero, si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio e, dopo aver superato brillantemente tutti gli esami, alla Bocconi di Milano, non discute la tesi ed abbandona. Comprende che non è quella la sua via. Afferma perentorio che all’Università si va per studiare, non per laurearsi, quel pezzo di carta è inutile.

Segue altri percorsi nel 1970 conosce Elena Gregori, con la quale comincia a collaborare, scrivendo, un lungo sodalizio che li porterà nel 1983 al matrimonio e nel 1984 alla nascita del loro figlio Sebastiano. Intanto nel 1975 ha aperto una sua Galleria d’Arte nel cuore pulsante di Milano, via Monte Napoleone 6 con il suo nome: ” Galleria Philippe Daverio”. In Galleria si occupa principalmente d’avanguardia della metà del 900. E inizia la sua introspezione tra moderno e passato. Nel 1985 apre un’altra Galleria a New York, le sue scelte espositive rivoluzioneranno l’arte del XX secolo. Nel 1989 apre una seconda Galleria in Corso Italia , sempre a Milano.

Come Gallerista ed editore ha brillantemente pubblicato oltre 50 titoli.

Dal 1993 al 1997 è nominato Assessore alla Cultura del Comune di Milano.

Un’immagine in tv di Philippe Daverio

Nel 1999 il suo approccio alla Tv con Art’E’ su Rai 3. Dal 2001 al 2012 esce, sempre su Rai 3 la sua serie Passepartout seguita da milioni di italiani. Di seguito “Il Capitale” un viaggio attraverso l’Italia e i suoi monumenti, spesso poco noti. In questo periodo ci siamo conosciuti, prima nel mio ufficio della Soprintendenza ai Beni Demoetnoantropologici della Puglia, poi diversi giorni a Galatina per le riprese della stupenda Chiesa di Santa Caterina, dei suoi mille particolari architettonici, scultorei e pittorici. Attratto, soprattutto, dall’affresco del Corteo delle Vergini che segue, in alto, tutto l’andamento della navata centrale. Corteo che ricorda moltissimo quello scultoreo della Cattedrale di Grado (TS) cercando un nesso tra due punti così estremi dell’Italia.

E’ stato Direttore di Arte e Dosier, consulente della casa editrice Skira.

Philippe Daverio, premiato come docente.

Parallelamente ha svolto una intensa attività di docente di Storia dell’Arte presso la IULM di Milano; ha insegnato Storia del design presso il Politecnico di Milano; sino al 2016 anche professore ordinario presso l’Università di Palermo.

Dal 2010 diventa consulente artistico per la tutela delle opere d’arte italiane. Prima del Corona virus è stato presente a Bari, presso il Palazzo dell’ AQP Acquedotto Pugliese (palazzo Duilio Cambellotti) con una conferenza sulla giornata Internazionale dell’Acqua e la sua importanza.

Addio Philippe, Europeo per nascita e vocazione, cresciuto tra Francia,Italia Germania e Svizzera, Forse il più lucido conoscitore di questo nostro vecchio Continente e la sua Arte.

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