Viminale: ospedali militari per quarantena migranti

Dal Viminale ospedali militari per la quarantena dei migranti positivi e gara per navi appoggio per Lampedusa e la costa calabrese

Gianvito Pugliese

Il Viminale, di concerto col Ministero della Difesa, metterà a disposizione gli ospedali militari per ospitare i migranti risultati positivi o nei periodi di quarantena.

Il Governo, sostiene il Viminale, rivolge “la massima attenzione per la tutela della sicurezza sanitaria dei cittadini in particolare in quelle regioni, come la Sicilia e la Calabria, che in questo momento sono più esposte agli sbarchi autonomi dei migranti“.  Da un lato, dunque, abbiamo “rafforzato i dispositivi di sorveglianza per quel che riguarda anche le strutture di accoglienza locali, prevedendo, ove necessario, il trasferimento dei migranti sottoposti a quarantena in ospedali militari in collaborazione con il ministero della Difesa“. 

Se qualche reazione, tra il goliardico e lo scomposto, alle quali abbiamo assistito da parte di siciliani e calabresi per contestare gli sbarchi, era eccessiva, ma poteva trovare qualche giustificazione nella paura legittima di contagi, oggi non vi è motivo di temere e per la prima volta si è cercata e trovata ad horas una soluzione al problema. Tanto per cambiare, scelte politiche differenti tra chi i problemi tenta di risolverli, pur con alterne fortune, e chi li cerca col lanternino e li esalta alla massima potenza per lucrarci elettoralmente. Capita e mica solo in Italia, Gli States insegnano.

Va detto che per le navi da “quarantena” richieste da Nello Musumeci per Lampedusa e da Jole Santelli per la costa tirrenica calabrese, il Ministero degli Interni ha riproposto la presentazione di manifestazioni d’interesse “procedura di urgenza, che prevede la presentazione delle offerte entro le ore 24 del 16 luglio 2020, … resa necessaria dopo che la precedente gara era andata deserta” . Anche in questo caso poche chiacchiere e fatti concreti, Ma la Lamorgese il mestiere lo conosce davvero ed è notoriamente una lavoratrice indefessa.

Con lei come Ministro e Gabrielli come capo della Polizia al Viminale, io ho una sensazione di sicurezza senza precedenti. E’ pur vero che poi le situazioni cambiano da paese a paese, da casa a casa e non dappertutto si trovano istituzioni locali che hanno voglia di legalità, di trasparenza, di pulizia. E dunque pronte a lottare in sintonia con le istituzioni dello Stato. E la lotta alla criminalità parte dallo Stato di prossimità, cioè i comuni, i municipi, la polizia locale. Senza la collaborazione tutto è più complesso e lento. E Voi che ne pensate, cari lettori?

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