Rientro in classe: la dad opzione B, se necessita

Cosa pensano i dirigenti scolastici

Cinzia Montedoro

Un gruppo di dirigenti scolastici ha lanciato un appello, al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi per chiedere un posticipo di due settimane del rientro in classe. Una misura precauzionale in considerazione dell’alto numero dei contagi. «A pochi giorni dall’inizio delle lezioni dopo la pausa natalizia, durante la quale non ci siamo mai fermati, stiamo assistendo con preoccupazione crescente all’escalation di assenze – scrivono i dirigenti scolastici -, Abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell’immediato, un sostituto. Si parla di numeri altissimi, mai visti prima. Ci rendiamo conto che sottovalutare la prevedibile ed enorme mancanza di personale determinerà insolubili problemi. In un momento nel quale è necessaria almeno la minima sorveglianza delle classi (per non parlare della didattica, che risulterà in molti casi interrotta), non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi. Altrettanta preoccupazione grava sulle probabili assenze del personale Ata. Ci troveremo nell’impossibilità di aprire i piccoli plessi e garantire la sicurezza e la vigilanza»

A fronte di un problema di non facile soluzione l’alternativa sarà la didattica a distanza, una scelta oramai collaudata che a differenza del 2020 vede ragazzi, ma soprattutto le famiglie, consapevoli di un modo di fare scuola diverso solo nella distanza, appunto, ma non nella didattica. Abbiamo contattato un dirigente scolastico, il quale ci ha confermato il timore, oramai sostenuto del ritorno alla dad, ma non solo: «Percepiamo dai media, ma basta guardarci intorno, una situazione molto difficile, ci chiediamo se le misure di contenimento del covid, attualmente messe in atto dalle scuole basteranno per un proseguimento sereno, pensiamo alle difficoltà di fronte alla carenza di personale scolastico e A.T.A. in caso di contagio, le supplenze non possono essere garantite in tempi brevi. La didattica a distanza è sicuramente una valida alternativa perché sicuramente noi non siamo in una situazione neutra, la didattica in presenza è importante, ma la dad chiama tutti noi come comunità educante alla responsabilità».

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