L’Estasi di Santa Teresa

IL 28 novembre 1680 si spegneva a Roma Gian Lorenzo Bernini uno dei maggiori architetti, scultori, urbanista, pittore scenografo e commediografo italiano in epoca barocca.

Maria Catalano Fiore

Pensando a Gian Lorenzo Bernini, uno dei più grandi artisti di epoca barocca, poliedrico in tutto; deceduto a Roma il 28 novembre 1680 (nato a Napoli nel 1598), sul quale si sono spesi fiumi di inchiostro e se ne spenderanno ancora…..

Vorrei accennare solo ad una delle sue opere, una di quelle che lasciano realmente senza fiato e mostrarne qualche foto: “L’estasi di Santa Teresa”.

L’opera è una scultura di marmo e bronzo dorato realizzata tra il 1645 ed il 1652 e collocata nella Cappella della famiglia Cornaro, all’interno della Chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma.

La scena raffigurata nell’opera è, per la precisione, una TRANVERBERAZIONE e non un’estasi.

Nel 1645, in un periodo in cui, con il pontificato di Innocenzo X, la straordinaria carriera del Bernini subiva qualche intoppo, il Cardinale Federico Cornaro affida proprio a Bernini la realizzazione della cappella di famiglia nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, a Roma. Bernini nell’eseguire questa commissione mette in gioco tutta la sua abilità ed anche la sua introspezione religiosa sino a realizzare uno degli esempi più elevati di arte barocca.

Al suo completamento Bernini ne è entusiasta, e con una certa modestia, la definisce come la sua “men cattiva opera” (quindi la migliore delle sue realizzazioni). Come riporta anche Filippo Baldinucci, primo biografo dell’artista.

L’opera è senza dubbio di aspetto altamente teatrale, posizionata nell’elegante edicola barocca realizzata con marmi policromi. La Santa è realizzata su una vaporosa nuvola che la trasporta, come una macchina da teatro, verso il cielo. La trasformazione della cappella in teatro diventa letterale con la realizzazione laterale di “palchetti” sui quali sono i ritratti a mezzobusto della famiglia Cornaro. L’evento dell’estasi della Santa diventa così un evento pubblico con veri spettatori.

Ma non è questo che attira, è proprio la maestria del Bernini scultore capace di lavorare il marmo come fosse cera, la veste della Santa, la sua mano delicata……..

La raffigurazione dell’estasi mistica della Santa, la sua visione del divino diventa un mito copiato in tutta l’epoca barocca e non solo questa opera farà da scuola e sarà presa a modello innumerevoli volte, nella storia dell’Arte Sacra.

Alcuni studiosi hanno parlato di “Pulsione erotica” che a portato a considerare una ambigua bellezza sensuale dei protagonisti ma recentemente si è parlato di un vero “erotismo sacro” che mette in luce una forte religiosità del Bernini ed un amore espresso oltre ogni misura verso il Redentore.

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