1 Maggio 2020, rivisitando Il Quarto Stato …

Maria Catalano Fiore, la nostra critica d’arte, commenta una rivisitazione del Quarto Stato dell’artista Alberto Lanteri. Non sa ancora che il dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo è stato scelto per celebrare questo “strano” 1° Maggio

Maria Catalano Fiore

Quale Storica e Critica d’Arte, spesso mi ritrovo, sul mio sito, opere da recensire o pubblicare a tutte le ore. Valide o meno… Stamattina una bella sorpresa, questa opera di Alberto Lanteri, che, sinceramente con conosco, ma che mi premurerò di farlo, che mi ha lasciato veramente basita. Basita per idea, contenuto e per ottima esecuzione.

Ovviamente l’idea nasce dal famoso quadro di Giuseppe Pellizza da Volpedo, un pittore macchiaiolo divisionista di inizio 900. La tela infatti è stata realizzata nel 1901, è un olio su tela di 293×545, enorme. Come enorme è tutt’ora il suo messaggio. Il popolo e’ stremato, muore di fame, ha bisogno di lavoro, in primo piano una madre che implora per il suo bambino. Vi mostro l’opera originale ed è tutto evidente, senza inutili demagogie.

Ma nel 2020 cosa succede? Il popolo, inscatolato, senza, più una identità precisa, volta le spalle a tutti, sullo sfondo non c’e’ più un paesaggio, seppur generico, solo in alto una nube tossica. A conservare la stessa posizione frontale solo il bimbo probabile speranza di vita e di futuro che gli adulti, tristi e rassegnati, non vedono più.

Non penso sia utile aggiungere altro, solo conoscere altre opere di questo autore cosi bravo e pungente. Ma la Costituzione italiana non sancisce che l’Italia e’ fondata sul lavoro? E poi non celebriamo oggi un eccidio di lavoratori inermi……