Esclusiva: notizie da Praga sui rifugiati.

Ce ne parla Eva Ferrarová (in copertina).

Gianvito Pugliese

Quella di questa sera è una dichiarazione spontanea fresca di giornata, sul tema dei dei rifugiati della nostra amica Eva Ferrarová, una nostra lettrice che a Praga vive ed ne sta ospitando alcuni.

Già da questa lettura c’è materia per una buona intervista, basta rivolgerle le domande giuste, cosa che faremo a breve.

La situazione é sotto controllo – mi scrive- anche se abbiamo già offerto ospitalità a 250.000 profughi, di cui circa l’87 per cento sono donne e bambini. L’organizzazione é molto buona, ogni profugo viene registrato, riceve assicurazione sulla salute gratis, un aiuto finanziario, un posto per dormire che per la maggior parte viene messo a disposizione dai privati. Del resto anche noi abbiamo ospiti ucraini: una mamma con figlio di 13 anni che dovrebbe cominciare ad andare a scuola qui dalla prossima se settimana. Però dal punto di vista psicologico é molto difficile per noi perché ci sentiamo minacciati dalla Russia di Putin da vicino. E i profughi vorrebbero tornare a casa loro”.

Mi rendo conto già ad una prima lettura superficiale di quanti temi sono sfiorati. Dall’organizzazione nazionale ceca ed i dati sugli ospiti, al volontariato, che fa la parte del leone insieme alla generosità degli abitanti della Repubblica Ceca, dalla paura di un invasione russa, in un Paese nella Nato, alla nostalgia dei rifugiati ucraini per la propria patria. Cercherò di non farmi sfuggire l’occasione e di riferirVi presto.

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