Sondaggi politici, intenzioni di voto

La coalizione di centrodestra alle elezioni ha ottenuto il 43,8 dei voti espressi e, dunque, governa (data l’astensione) con meno del 29,5% di consenso (dato aggiornato). All’opposizione il centrosinistra a guida Pd ed i pentastellati, che non sembrano decisi a dialogare e, tanto meno, collaborare. Il terzo polo strizza sempre più l’occhio alla destra-centro.

Gianvito Pugliese

Il nostro riferimento è la Supermedia dei sondaggi che YouTrend realizza per l’Agenzia Agi, facendo la media delle proiezioni delle maggiori e più autorevoli istituzioni demoscopiche del Paese. La stessa opera il confronto a due settimane, noi ad una. I due confronti non confliggono ma si integrano. Questa settimana gli istituti che hanno contribuito al sondaggio sono: EMG (29 novembre e 5 dicembre), Euromedia (5 dicembre), Ipsos (26 novembre), Noto (1° dicembre), SWG (28 novembre e 5 dicembre) e Tecnè (26 novembre e 3 dicembre). Tra parentesi la data o le date dei sondaggi.

Il posto di Primo partito lo mantiene Fratelli d’Italia fermo al 29,06% come 7 gg. or sono. Una battuta d’arresto nella crescita. Non è un mistero che stia puntando al 30%.

Al secondo posto si conferma il Movimento cinque stelle che scende di un decimale; è al 17,2%, contro il 17,3 della scorsa settimana. In sintesi -0,1 ed un distacco dal primo partito salito al 12,4%

Rimane al terzo posto il Pd che sale al 16,7% dal 16,6 con un +0,1 ed un distacco dal primo partito diminuito da 13 punti netti a 12,9 e dal secondo da 0,7% a 0,5%.

Quarta La Lega che risale all’8,8% dall’8,4in sette gg. Un +0,4, che da un boccata d’ossigeno, forse, a Salvini in grandi difficoltà interne al suo partito.

Quinto il Terzo Polo (Calenda-Renzi)  che torna a 7,8%  da 7,7 un +0,1 che compensa solo parzialmente i segnali di non gradimento della virata tutta a destra di Renzi (la mente) e Calenda (il braccio).

Sesta Forza Italia, inchiodata a 6,9% da due settimane.

Settimi Verdi/Sinistra Italiana scesi al 3,6% dal 3,7 ed un -0,1.

Ottava + Europa anch’essa inchiodata al 2,5% da due settimane.

Nona Italexit di Gianluigi Paragone sceda al 2,1 dal 2,3 ed un -0,2.

Decima Unione Popolare di Luigi de Magistris ferma ad 1,8%.

Undicesimi Noi moderati (Toti, Lupi, Cesa e Brugnaro) pure fermi all’1,1%.

Cresce più di tutti, in termini assoluti, la Lega che ottiene un un +0,4. Immobili gli atri tre partiti: Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati. La coalizione di centrodestra cresce di un +0,4%. Nel centrosinistra si registra il Pd al +0,1, i Verdi/Sin.It. ad un 0,1, e +Europa immobile, per un totale di 0,0. Aumenta il distacco dal centrodestra dello 0,4%. Il Terzo polo, sempre più spostato a destra (voterà la riforma della giustizia di Nordio), ottiene un +0,1. Uno spostamento che non sembra gradito ai suoi elettori, ma tanto ai suoi dirigenti in cerca di poltroncine e scannetti nelle imminenti nomine di sottogoverno. Italexit di Paragone scende dello 0,2 mentre l’Unione popolare di de Magistris resta immobile.

L’ascesa dei pentastellati che si era arrestata, in concomitanza con la riscoperta in certa stampa di momenti non “gloriosi” di Giuseppe Conte da premier dei giallo-verdi, ora segna un ulteriore lieve regresso (-0,1). Anche questa settimana si conferma che il potere attrae ed affascina +04 alla maggioranza, nonostante l’Italia, a livello europeo, sia in caduta libera ed associata -per scelta del Governo- ai Paesi che in Europa contano meno. Scelta e linea politica decisamente funeste, ma attutite ed assorbite dalla poca attenzione e dal disinteresse degli elettori verso i grandi temi, maggiormente affascinati dalle sceneggiate offerte quotidianamente a loro uso e consumo.

In conclusione aggiungiamo anche l’odierno sondaggio sulle coalizioni.

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