Salvini sulla leadership della Lega e sul governo

Oggi a margine di un incontro elettorale in Friuli Venezia Giulia

Gianvito Pugliese

Alcuni Colleghi a Lignano Sabbiadoro, dove il segretario del Carroccio era con Massimiliano Fedriga per una manifestazione elettorale, hanno chiesto a Salvini se la leadership della Lega fosse in discussione. “Assolutamente no” è stata la risposta. Francamente la domanda andrebbe posta a Giancarlo Giorgetti o Luca Zaia, parecchio critici ultimamente nei confronti del “capitano”, e non certo al diretto interessato la cui risposta era scontata.

Più interessante il suo pensiero sui futuri assetti di governo. “Il Governo di responsabilità nazionale non è una possibilità nel 2023. Altri Governi con il Pd, passata l’epidemia e finita la guerra, non ce ne saranno più. Alle prossime elezioni, la Lega sosterrà una coalizione di Centrodestra che ha idee ben diverse dalla sinistra”.

Poi il suo ultimo cavallo di battaglia, che a noi francamente pare un asinello e pure mal messo. Salvini ha attaccato: “Tutti gli italiani che sto incontrando, da nord a sud, mi dicono ‘Matteo, vai avanti e lavora per la pace’. Bisogna fermare questa guerra e bisogna smetterla di inviare armi perché la pace adesso è urgente per salvare vite in Ucraina ma anche per salvare posti di lavoro e famiglie in Italia. La benzina è a due euro al litro, la luce e il gas aumentano, fare la spesa diventa proibitivo; io sto quindi continuando a lavorare con tutti, ascoltando tutti, per fermare questa maledetta guerra. Sono veramente stupito, sconcertato e inorridito dalle critiche perché le critiche si dovrebbero riservare a chi alimenta la guerra non a chi lavora per la pace”.

Ma davvero Salvini crede che non inviando più armi agli Ucraini per consentir loro difendere la loro libertà ed il loro Paese (e l’occidente) si arrivi alla pace? E’ certo che Putin, che ha già dichiarato ripetutamente che non esiste la razza ucraina e va cancellata, realizzerebbe indisturbato il suo sogno: il genocidio degli gli ucraini che non accettano di divenire cittadini russi. Estinguere così un popolo, passando per le armi quanti resistono e uccidendo tradizioni, cultura e finanche la lingua di un Paese. Non è un mistero per nessuno che nei paesi e città occupate dai russi in Ucraina si sono riaperte alcune scuole, ma vi si insegna solo la lingua russa e la storia è stata riaggiornata (testi compresi) ad uso e consumo dell’invasore.

A Salvini questo va chiesto: vuoi renderti complice del genocidio già avviato dal tuo amico Putin, con la ditruzione sistematica delle città ucraine, o parli tanto per ascoltare la tua voce? Tertium non datur (una terza soluzione non esiste).

Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.