La Svezia reagisce alle minacce russe

Ormai le reazioni scomposte di Mosca a fatti noti da tempo sono la prova del terrore del Cremlino per nuovi equilibri di potere in Russia

Gianvito Pugliese

Non è rimasta, neanche un minuto, senza adeguata risposta la minaccia scomposta e nevrotica di Mosca, rivolta a Stoccolma, dopo il voto del parlamento per l’adesione alla Nato, ratificato dalla firma del Capo dello Stato.

L’ambasciata russa in Svezia sul proprio sito web aveva affermato che la Svezia, in caso di adesione alla Nato, sarebbe divenuta “un obiettivo legittimo per le misure di rappresaglia della Russia”.

Il ministro degli Esteri della Svezia, Tobias Billstrom, ha infatti deciso di convocare immediatamente Viktor Tatarintsev, ambasciatore russo a Stoccolma.

Billstrom ha poi chiarito ai media: “Il ministero degli Affari Esteri convocherà l’ambasciatore russo per opporsi chiaramente a questo evidente tentativo di ingerenza”. Aggiungendo, quindi, che “la politica di sicurezza della Svezia è determinata solo dalla Svezia“.

E’ ormai evidente a tutti che la propaganda del Cremlino tenta, pur sapendo di essere senza speranza, di terrorizzare “quei mollaccioni degli occidentali“, “depravati e artefici del regno del male”, concetti condivisi e propagandati dal duo Kirill-Putin (in copertina), con minacce manifestamente insulse, come “siamo in grado di cancellare l’America di pochi secondi“.

Ma il vero obiettivo è ingannare i russi, soprattutto quelli numerosissimi, isolati e, quindi, controllabili delle vaste zone rurali, in merito al fallimento dell’invasione dell’Ucraina e del raggiungimento degli obiettivi russi, che dovevano essere ottenuti in meno di tre/cinque giorni dal 24 febbraio 2022, data dell’avvio dell’ “Operazione speciale militare per denazificare e smilitarizzare l’Ucraina” e che, a quasi 400 giorni dall’inizio dell’invasione, si scopre essere in realtà in totale stallo, con -da ultimo- diverse riconquiste da parte ucraina del proprio territorio.

Ormai la guerra è solo propaganda, minacce e, dulcis in fundo, chiarire al mondo che Xi e la sua Cina sono libere d’incontrare chi vogliono, compreso l’odiato Volodimir Zelensky. Sembra che gli unici nel globo terraqueo a non essersi accorti che Xi ha fatto visita alla Russia, come il padrone di un impero in visita ai suoi feudi. siano Putin, Medverev, Lavrov, Peskov. Zakarova e qualche altro disperato della “comitiva” del Cremlino.

Per quanto attiene la situazione sul campo, rimando i lettori agli ultimi due articoli del nostro esperto militare Col. Orio Giorgio Stirpe “Giorno 398 e 399“.

Il tempo di Putin si sta avvicinando al “The End”. I titoli di coda stanno già scorrendo sullo schermo.

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