Il caffè con il lettore

Nuova grana giudiziaria per Trump occasione per riflettere sulle differenti architetture giuridiche tra anglo-americani e noi

Gianvito Pugliese

Carissime/i ospiti della nostra aromatica bevanda, che ti soddisfa prima con il suo profumo, inebriante, poi col suo raffinato sapore quando la sorseggi ed infine con qualche effetto della caffeina, che ti rende più sveglio e ricettivo, una sentenza storica del Colorado che dichiara Trump impresentabile alle primarie è occasione per un confronto tra il sistema giuridico e giudiziario degli Stati Uniti d’America ed il nostro. L’uno relativamente giovane l’altro fra i più antichi e collaudati del mondo.

E’ un discorso che si può affrontare con approcci assai diversi. Tecnico per natura, soprattutto quando si parla di funzionamento della macchina giudiziaria, diventa molto più appetibile se lo si esamina dal punto di vista degli effetti sul Paese e, soprattutto, sui suoi cittadini.

Ma partiamo, come al solito, dal fatto di cronaca che ha stimolato la nostra voglia di discuterne. Scrivendo una pagina senza precedenti, ieri, la Corte Suprema del Colorado ha sancito che “l’ex presidente Donald Trump sarà squalificato dall’incarico di presidente degli Stati Uniti e non potrà comparire alle primarie in Colorado a causa del suo ruolo nell’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio da parte dei suoi sostenitori“.

La Reuters nell’annunciarlo precisa: “La storica sentenza 4-3 della Corte Suprema del Colorado, che probabilmente sarà ripresa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, rende Trump il primo candidato presidenziale ritenuto non idoneo alla Casa Bianca in base a una disposizione costituzionale raramente utilizzata che vieta ai funzionari che si sono impegnati in “insurrezioni” o ribellione” la carica“.

Donald Trump ha già annunciato che ricorrerà alla Corte suprema, non tanto per la sua esclusione in Colorado, che è uno stato a forte concentrazione democratica e che come tale sarà comunque conquistato da Biden, quanto per l’influenza che il precedente, che si applica solo alle primarie repubblicane del 5 marzo in Colorado, potrebbe esercitare, influenzando lo status di Trump per le elezioni generali del 5 novembre.

Dal canto sua, la Corte Suprema del Colorado ha dichiarato che “ritarderà l’effetto della sua decisione almeno fino al 4 gennaio 2024, per consentire un appello (ndr. alla Corte Suprema degli Stati Uniti)”.

La sentenza del Colorado consentirà “alla Corte Suprema, la cui maggioranza conservatrice di 6-3 comprende tre nominati da Trump, valuti se Trump è idoneo a servire un altro mandato come presidente”.

La causa svoltasi in Colorado ed il suo esito sono considerati dai democratici, come un banco di prova per squalificare Trump dalle elezioni presidenziali ai sensi della sezione 3 del 14° emendamento. Emanata dopo la guerra civile americana, fu introdotta per impedire ai sostenitori della confederazione di entrare al servizio del governo.

Prima di avviare il confronto tra i due ordinamenti mi soffermerei ancora un poco sul fatto di cronaca.

La Corte Suprema del Colorado ha stabilito che “la Costituzione degli Stati Uniti impedisce a Trump, il favorito per la nomina repubblicana nel 2024, di comparire nel ballottaggio a causa del suo ruolo di istigatore alla violenza in Campidoglio mentre i legislatori si incontravano per certificare i risultati delle elezioni del 2020“.

Secondo la maggioranza della Corte la decisione era “territorio inesplorato“. … “Non raggiungiamo queste conclusioni alla leggera. Siamo consapevoli della portata e del peso delle questioni che abbiamo davanti. Siamo allo stesso modo consapevoli del nostro solenne dovere di applicare la legge, senza paura o favore, e senza lasciarci influenzare dalla reazione pubblica alle decisioni che la legge ci impone di prendere“.

Trump ha reagito, come da copione, violentemente parlando di decisione “antidemocratica”. Scusate la chiosa, ma Trump confonde la democrazia col diritto di violare impunemente le leggi ed i diritti altrui. Per lui esistono solo i suoi diritti e sono illimitati. Il personaggio è così e deve saperlo e capirlo chi lo vota. Poi, nulla di strano se rinnegherà le storiche alleanze, proverà a distruggere l’economia cinese, e sarà la quinta colonna della Russia di Putin, che -supportato dal Presidente Usa- si scatenerà alla conquista di tutto quello che potrà arraffare con le armi e la violenza. Scenario apocalittico? No, semplicemente realistico.

Ha fatto eco a Trump un portavoce della campagna elettorale del Tycoon: “La Corte Suprema del Colorado stasera ha emesso una decisione completamente errata e presenteremo rapidamente ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti“. Si è poi imbarcato in considerazioni giuridiche sulla sentenza tra l’incomprensibile ed il ridicolo.

Interessante, invece, quanto dichiarato il giudice della Corte suprema del Colorado Samour, che motiva la non condivisione della decisione raggiunta dalla maggioranza con un’obiezione di forma: “Anche se siamo convinti che un candidato abbia commesso atti orribili in passato – oserei dire, coinvolto in un’insurrezione – deve esserci un giusto processo procedurale prima di poter dichiarare quell’individuo squalificato da una carica pubblica“.

Il dato da cui si parte inevitabilmente è la distanza abissale tra il nostro ordinamento e quello anglo-sassone, nel quale ultimo affonda le sue radici quello statunitense. Il nostro è da sempre fondato sulle leggi e sul loro rispetto. Già con Giustiniano, imperatore nel periodo che va dal 527 al 565, si mise mano alla raccolta delle leggi e la creazione dei primi codici distinguendo il civile dal penale ed il diritto sostanziale da quello procedurale. Il Corpus iuris civilis o Corpus iuris Iustinianeum è un monumento di civiltà giuridica e progresso civile.

Il sistema anglo-sassone, dove pure esistono leggi, è principalmente fondato sul precedente, ovvero la decisione dei giudici che costituisce la base del diritto. Ti dice ciò che puoi fare e cosa no, fermo restando le leggi che intervengono per disciplinare materie o settori specifici.

C’è poi un’altra differenza abissale ed è il come si diventa giudici. Da noi, previo concorso, e la magistratura è un potere (quello giudiziario, che col legislativo e l’esecutivo costituisce l’architettura dello Stato) totalmente autonomo dagli altri poteri. I giudici dipendono esclusivamente dal Csm- Consiglio Superiore della Magistratura. Per converso nel sistema anglosassone il giudice è elettivo e la sua nomina è spesso concatenata ai risultati elettorali, del Sindaco, del Governatore. Finanche buona parte dei giudici della Corte Suprema sono nominati direttamente dal Presidente degli Stati Uniti, Trump ne nominò tre su nove, squilibrando la Core Suprema Usa composta da sei repubblicani e tre democratici. E nessuno si scandalizza, è normale in America la politicizzazione dei giudici. Non si capisce perché Biden non abbia provato a riequilibrare politicamente la Corte Suprema che ad oggi è rimasta quella voluta da Donald Trump e che non pochi ostacoli ha frapposto ai progetti della White House.

Francamente. alla luce di queste premesse risulta poco comprensibile l’atteggiamento del Ministro Crosetto che, scandalizzato, ha insinuato l’esistenza di una corrente minoritaria di magistrati “cospiratori” che vorrebbero far cadere il governo Meloni.

Un po’ di coerenza non guasterebbe. Ma come, scusate, Il ministro della giustizia, Nordio, peraltro ex Pm, rinnega tutti i desiderata dei suoi ex colleghi e propugna la separazione delle carriere. Vi risparmio la risibile motivazione ufficiale e vado al dunque, l’intenzione da sempre, per cui Berlusconi avrebbe venduto l’anima al diavolo e non ci è mai riuscito (non a vendere l’anima, e che ne so, ma a far passare la sua riforma della giustizia) è separare l’inquirente dalla giudicante, indebolendo la prima e, in seconda battuta, privandola dell’autonomia spettante ai soli magistrati della giudicante e ponendo l’inquirente alle dipendenze dirette del ministero della Giustizia, ovvero la politica. Già nei governi Berlusconi i reati finanziari, che lo vedevano diretto interessato, se non derubricati sono stati lasciati in vita, ma con pene da barzelletta. Con i Pm dipendenti dalla politica saranno perseguiti solo ladri di mele e di polli, e non per interessamento del ministro dell’agricoltura Lollobrigida, ma per dare l’impunità a tutti gli altri, corruzione e peculato in primis. Non c’è bisogno di cancellarli, basta non perseguirli e zitti, zitti il gioco è fatto e “rien va plus”.

Crosetto, che non è né un ingenuo e nemmeno un cretino, a differenza di molte Colleghe e Colleghi, forti a furbizia, ma scarsissimi a Q.I., propugna con Nordio e compagni (magari preferite li chiami camerati? Compagni vi rimane troppo indigesto?) il sistema anglo-americano, quantomeno per l’inquirente, che al momento non è per nulla una casta, normale il passaggio da uno all’altro ruolo durante la carriera del magistrato, perché grida allo scandalo per una presunta “congiura” di quattro gatti fra i magistrati contro il governo Meloni? Ma con la riforma Nordio, che è anche di Crosetto e compagnia cantante, sarebbe ordinaria amministrazione quotidiana il giudice-politico.

Per fortuna dei magistrati, che non molleranno facilmente ed hanno dalla loro la Costituzione, e la faranno valere, la Meloni ha stoppato la riforma della giustizia (scatenando le ira di Nordio e di Renzi, che non riesce a togliersi certi macigni, altri che sassolini, dalle scarpe) perché dinanzi ai “pieni poteri” assicuratigli dalla riforma del premierato non riesce a veder altro e neanche sognare altro che scateni fino a tal punto la sua libido (di potere. ovviamente, dell’altra non me ne può fregare di meno e poi rispetto la privacy, che peraltro per i politici che sono donne e uomini pubblici è estremamente ridotta, ed ho recentemente ascoltato lamentele-piagnistei, a proposito di privacy violata, assolutamente fuori luogo.

Gli effetti della pubblica accusa politicamente orientata e dipendente dal guardasigilli sono sotto gli occhi di tutti. In America le stragi per mano di squilibrati, dotati di potenti armi da guerra, sono all’ordine del giorno. Negli stati con governatori democratici si prova a contenere l’uso di quelle armi micidiali, anche se grazie alla politicizzatissima Corte Suprema, i giudici “proibizionisti” sono molto imbrigliati, ma dove governano i repubblicani, alé, la lobby delle armi la fa da padrona e trovi ormai anche i bambini delle elementari a scuola con il fucile d’assalto.

Potremmo continuare a parlare per ore. D’altro canto la legislazione americana mi è nota per aver insegnato tributario comparato all’Università, laddove le grandi diversità si riscontravano propria tra il sistema fiscale Usa ed il nostro. D’accordo, si trattava di una disciplina specifica ma, se la vuoi insegnare dignitosamente, devi studiare anche tutto il contesto giuridico che la supporta e sostiene.

Fermiamoci qui, credo che abbiamo messo molta carne a fuoco, e considerata l’ora che abbiamo fatto, accompagnata da un’insalatina e patate fritte, magari con la friggitrice ad aria, decisamente più sana, una bella bistecca non sarebbe sgradita. Non so voi, ma io la penso così.

A domani.

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