Odessa spegne gli incendi dopo la Giornata della Vittoria russa

Durante la parata, le truppe russe in ucraina hanno intensificato bombardamenti ed attacchi.

Gianvito Pugliese

Stamane ci siamo permessi il lusso di lasciare per un attimo le priorità che emergono dalla lettura della stampa internazionale e affrontare un tema decisamente diverso ed originale, la risposta di Londra alla Festa di Putin. Licenza finita, torniamo all’ovile.

Oggi  i vigili del fuoco ucraini fin dalle prime ore del mattino combattono incessantemente per domare gli incendi a Odessa, provocati da missili russi che si sono concentrati sul porto ucraino, il tutto mentre Vladimir Putin guidava, come un direttore d’orchestra le celebrazioni a Mosca per la vittoria sovietica sulla Germania nazista nella seconda guerra mondiale.

Putin nella Piazza Rossa ha esortato i russi “a combattere per la loro patria”, ma ha taciuto su piani d’escalation, mentre In Ucraina, i combattimenti non si placavano, con attacchi russi continui sia su obiettivi a est, che a sud. Più cruenti che mai gli attacchi delle truppe del Cremlino per eliminare le ultime sacche di resistenza ucraina nell’acciaieria di Mariupol, città praticamente distrutta dalla furia devastatrice dei bombardamenti russi, dal cielo, da terra e finanche dal mare.

Almeno 100 civili sono ancora intrappolati nell’impianto, sotto il pesante fuoco russo. Lo ha reso noto oggi un aiutante del sindaco di Mariupol.

Serhiy Gaidai, governatore di Luhansk, racconta di 22 attacchi russi nelle ultime 24 ore.: “Durante la giornata del 9 maggio, i russi hanno sparato in massa su tutte le possibili rotte fuori dalla regione”.

A Mosca, mentre i consueti missili balistici e carri armati finivano di danneggiare l’acciottolato pieno di piccole voragini (la Piazza rossa è davvero ridotta male) Putin arringava i russi contro j “nazisti“: “Stai combattendo per la Patria, per il suo futuro, in modo che nessuno dimentichi le lezioni della seconda guerra mondiale. In modo che non ci sia posto nel mondo per carnefici, castigatori e nazisti“.

Gli risponde da un viale centrale deserto di Kiev Volodymyr Zelenskiy: “Nel giorno della vittoria sul nazismo, stiamo combattendo per una nuova vittoria. La strada per raggiungerla è difficile, ma non abbiamo dubbi che vinceremo”.

Intanto ad Odessa, il principale porto del Mar Nero, sette missili hanno colpito un centro commerciale e un deposito uccidendo una una persona e ferendone cinque..

Ieri mentre Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, visitava Odessa, il suo incontro con Denys Shmyhal, primo ministro ucraino Denys Shmyhal è stato interrotto dall’attacco missilistico russo.

A Bogodukhov, a nord-ovest di Kharkiv, ieri quattro civili uccisi e molte case distrutte dagli attacchi russi.

Il numero di ucraini fuggiti dal Paese dall’invasione russa del 24 febbraio sfiora i 6 milioni, secondo le Nazioni Unite, secondo le quali è la crisi dei rifugiati peggiore dalla seconda guerra mondiale.

Le conquiste di Mosca dall’invasione, tuttavia, sono stati tra zero o, nel migliore dei casi molto lenti. Aveva poco da mostrare Putin ai russi se non una striscia di territorio a sud e conquiste conquiste assai marginali a est.

La Casa Bianca ha defimito le paroledi Putin durante il discorso del Giorno della Vittoria come “storia revisionista che ha preso la forma di disinformazione“.

Ben Wallace, segretario alla Difesa britannico, sulla cui posizione abbiamo scritto dettagliatamente: “Non può esserci giorno della vittoria, solo disonore e sicuramente sconfitta in Ucraina”.

In Polonia, Sergei Andreev, ambasciatore russo, è stato circondato da manifestanti durante una cerimonia commemorativa e ricoperto di vernice rossa. Con la faccia gocciolante e la maglietta macchiata, si è dichiarato “orgoglioso del mio Paese e del mio presidente”.

A Kharkiv – la seconda città dell’Ucraina di lingua russa, bombardata incessantemente dal 24 febbraio- la 79enne Kateryna Grigoriyevna, 79 anni, che si è mangiata un gelato al riparo della stazione, ha dichiarato: “Odiamo Putin, lo ucciderei io stesso se potessi.”

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