Notizia choc da Facebook 50 mila spiati

A spiarli società di sorveglianza, che smentiscono o non rispondono

La redazione

Il grande fratello, il personaggio immaginario creato da George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, è il dittatore dello stato totalitario chiamato Oceania, dove ogni individuo è tenuto costantemente sotto controllo dalle autorità. “Il Grande Fratello vi guarda” ricorda continuamente agli abitanti la sua superiorità assoluta nella piramide gerarchica.

Ebbene non solo c’è e anche più d’uno e sono i servizi segreti delle piccole e grandi potenze che spiano di tutto, dai cittadini ai leader delle potenze ostili, ma anche alleate, al grido di “non si sa mai”. “Er carzolaro anarfabeta sa scrive. Curioso assai ma bono a sapesse” dice il gesuita, confessore del Papa e strenuo difensore del Papa re, nel film Nell’anno del Signore regia di Luigi Magni, principale interprete uno strepitoso Nino Manfredi. All’epoca non c’era internet, ma il prete malefico da un lato, attraverso uno spioncino, scrutava segretamente lo stesso Papa, dall’altro spiava un po’ tutti con l’aiuto dei suoi sgherri.

L’arte dello spiare è vecchia come l’uomo. Si spia per gelosia, per approfittare dell’altro, ricattarlo insomma sempre per ragioni basse e disdicevoli, mai di erto nobili.

Nell’epoca del web cosa meglio di internet e dei social e annessi per spiare gli altri? Stando alle rivelazioni di Meta Platforms 50 mila utenti della controllata Facebook sono stati spiati da alcune società di sorveglianza private, accusate di hackeraggio e non solo.

La denunzia che fa Meta rientra nel quadro del contrasto delle società tecnologiche americane e delle autorità Usa contro i fornitori di servizi di spionaggio digitale, in particolare la società di spyware israeliana Nso Group, finita nella lista nera dopo settimane di rivelazioni su come la sua tecnologia veniva impiegata contro la società civile.

Il rapporto precisa che “l’industria della sorveglianza su commissione si estende ben oltre una società“. Nathaniel Gleicher, capo della politica di sicurezza di Meta, svela che tra le vittime ci sono celebrità, politici, giornalisti, avvocati, dirigenti e cittadini comuni.

Le campagne di spionaggio si sono allargate ad amici e familiari delle vittime originarie. La società californiana ha sospeso circa 1.500 account, per lo più falsi, che fanno capo a sette organizzazioni, su Facebook, Instagram e WhatsApp. Secondo Meta sono stati prese di mira persone in più di 100 Paesi.

Tra società private di spionaggio responsabili di hackeraggio compaiono le israeliane Black Cube e Bluehawk, l’indiana BellTroX e l’europea Cytrox,

Quanto a Cognyte, scorporata di recente dal gigante americano della sicurezza Verint, e all’isrealiana Cobwebs Technologies, avrebbero utilizzato profili falsi per indurre le persone a rivelare dati privati.

Le aziende menzionate nel rapporto non hanno commentato o hanno smentito le accuse.

Gleicher ha affermato che le vittime delle società di spionaggio riceveranno avvisi automatici.

Tra i committenti delle società di spionaggio risultano moltissimi studi legali.

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