Chiesto l’ergastolo per i fratelli Bianchi

Nel processo per l’uccisione di Willy, picchiato a morte. In copertina i presunti principali assassini

La redazione

Willy Monteiro Duarte, su di lui ed il tragico caso abbiamo scritto vari pezzi, quello collegato è solo l’ultimo, fu stato picchiato “come un sacco da boxe”. Con una “violenza becera e selvaggia”.

Willy in un disegno realizzato per noi da Roberto Capriuolo

Per la morte del giovanissimo aiuto cuoco, avvenuta la notte tra il 5 ed il 6 ottobre 2020, la pubblica accusa ha chiesto la condanna al massimo della pena, l’ergastolo, per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi.

Chiesta anche la condanna a 24 anni per Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. A questi ultimi, i pm, riconoscerebbero le attenuanti generiche.

Il pestaggio di quella sera, a pochi metri da un pub di Colleferro, fu una esecuzione. Operato da persone “del mestiere” che “sapevano dove colpire”, esperte d arti marziali.

I pubblici ministeri Giovanni Taglialatela e Francesco Brando, che hanno rivestito in udienza le vesti della pubblica accusa, nella requisitoria hanno sottolineato che l’autopsia riscontrò sul corpo di Willy “cinque lacerazioni, 5 colpi o un colpo solo dall’energia tremenda”.

Alla malcapitata vittima. rea di aver difeso un amico, aggredito dal clan che faceva riferimento ai fratelli Bianchi, “mentre uno gli schiacciava il diaframma, due lo pestavano”. La perizia medico legale certifica la “furia che si è scatenata sul corpo di Willy.
Non c’è elemento che dica che Willy si sia difeso; come fosse sacco di pugilato”.

La Procura ha chiesto anche al tribunale di disporre la trasmissione degli atti all’ufficio del Procuratore della Repubblica per procedere nei confronti di alcuni testimoni resisi responsabili di falsa testimonianza nel giudizio.