“La pietra di Trani: perla dell’arte e dell’architettura” focus sul comparto lapideo

Terzo incontro nell’ambito del progetto: “Trani. Economia e lavoro. La storia, il presente e il futuro”

“La pietra di Trani: perla dell’arte e dell’architettura” focus sul comparto lapideo

Cinzia Montedoro

 Conclusa sabato 15 febbraio, a Trani presso Palazzo delle Arti Beltrani, la parte introduttiva relativa alla storia delle attività economiche della città di Trani, titolo del convegno: “La pietra di Trani: perla dell’arte e dell’architettura”.

Un percorso che nasce dall’analisi della storia documentata e narrata, dai protagonisti delle attività che hanno reso grande la città di Trani. Un viaggio che raccoglie testimonianze che rimarranno agli atti e che sarà radice per coloro che negli anni a venire vorranno confrontarsi con il passato per meglio capire il presente.

 I convegni, come i precedenti dedicati a agricoltura e pesca, calzaturiero e indotto, sono stati coordinati per la sezione relativa alla storia delle attività economiche della città di Trani, dall’archeologo Giuseppe Ruggiero e come relatrice dalla professoressa Angela Di Nanni, docente del liceo scientifico Valdemaro Vecchi di Trani nonché presidente dell’associazione culturale Traninostra.

Un lavoro intenso, ricco di fascino quello realizzato dalla professoressa Di Nanni, che parte da un amarcord, quello famigliare, il ricordo di uno zio e del suo lavoro dedito a quello che è un dono della terra di Trani, la pietra, una sorta di marmo rosa come è bene chiarire a chi non la conosce. Slide e immagini hanno contornato la ricerca sulla pietra tranese partendo da origini antichissime, e che nel corso degli anni ha abbracciato un significato unico, legato non solo allo sviluppo economico ma anche alla storia della stessa città di Trani e di tutto il distretto, unite alle sue caratteristiche particolari.

Dalle figure professionali, alle fasi della lavorazione, agli strumenti utilizzati per realizzare lavori di alto spessore tecnico e artistico, basta ricordare l’ampio uso che ne è stato fatto per la realizzazione di opere monumentali come la Cattedrale di Trani, le tombe della Famiglia Falcone a Bisceglie, nella chiesa di Santa Margherita, la Cattedrale Santa Barbara di Bitonto, il Palazzo del Demanio e Monumento ai Caduti di Taranto, il Palazzo delle Poste di Foggia, la Sinagoga di Trani.  Monumenti che hanno utilizzato la pietra di Trani si trovano anche a Londra, Bruxelles, Parigi e in tutto il resto dell’Europa.

Una ricchezza a tempo, cosi definita, che ha sete di scuole atte alla formazione, ma non solo, alla conoscenza del dono del territorio tranese, una mancanza che ha provocato al di la delle crisi attraversate durante gli anni, una profonda consapevolezza cioè che senza conoscenza e senza passione non si cresce , la pietra tranese competitiva sotto tutti i punti di vista con le altre del territorio nazionale e non,  merita di più.

Foto storiche e ricordi, una sorta di viaggio nel tempo che ha fatto ritornare alla mente i grandi nomi nella lavorazione della pietra, uniti ai grandi successi personali e aziendali della stessa, emozionando e strizzando l’occhio ad un futuro che potrà ritornare, come in passato, roseo e invidiabile. O almeno così si auspica e non possiamo che associarci all’augurio.