La fisarmonica

La fisarmonica ripercorsa da Roberto Fabbriciani,, ormai collaudato nostro editorialista di punta: dai ricordi di babbo Bruno, ai più grandi esecutori contemporanei

Roberto Fabbriciani

Oggi è il centenario della nascita del mio babbo Bruno. Ogni volta che penso a lui la memoria mi porta a quei bei momenti in cui suonava la fisarmonica. Il suo repertorio popolare includeva la celebre Mazurka di Migliavacca, Speranze perdute, Valzer di mezzanotte, … Amava la fisarmonica ed era dilettante dello strumento che suonava con grande passione. Fin da bambino ho ascoltato la fisarmonica in famiglia e ancora oggi il suo suono mi provoca una certa nostalgia. Il babbo la suonava frequentemente in serate di beneficienza e per gli anziani.

La fisarmonica ha antichissime origini. Probabilmente proviene dallo “tscheng” o dallo “sho”, antichi strumenti orientali. L’emissione del suono ha lo stesso principio, utilizza l’ancia libera che, grazie al mantice, la fa vibrare.

Il progetto di Leonardo.

La fisarmonica di Leonardo
La fisarmonica di Leonardo

La fisarmonica è stata utilizzata principalmente nella musica popolare. Strumento “completo” dalle risorse timbriche e tecniche straordinarie, facile da trasportare, fu costruito in vari modelli e dimensioni.  

Il suo suono allegro e festoso può diventare malinconico, addirittura nostalgico o religioso (utilizzata al posto di organi portativi nelle chiese di campagna).

Il “bandoneon” (chiamato anche bandonion) è un modello di fisarmonica inventato dal musicista tedesco Heinrich Band (1821-1860), da cui deriva il nome. In Argentina viene importata all’inizio del XX secolo divenendo protagonista nelle orchestre di tango.

Astor Piazzolla con il suo bandoneon

Il bajan (in russo баян), o bayan, è un tipo di fisarmonica cromatica a bottoni, sviluppata in Russia all’inizio del XX secolo; prende il suo nome da quello del bardo Boyan

L’Italia è da sempre grande produttrice di fisarmoniche. Tra gli appassionati produttori ricorderei Giacomo Alunni Pantaleoni, nato nel 1837 a Nocera Umbra, e due suoi allievi Paolo e Settimio Soprani. Paolo Soprani (Recanati 1844 – Castefidardo 1918) a Castelfidardo fece, fin dal 1863, la capitale della produzione.

Mariano Dallapè, nato a Brusino di Cavedine in Trentino il 12 maggio 1846 (all’epoca territorio austriaco), ben conosceva gli strumenti popolari dell’Austria ed in particolare il modello “accordeon”, brevettato da Cyrill Demian (Silwasch, 1772 – Vienna, 1847), che ne fu grande costruttore.

Certamente la popolarità della fisarmonica ha avuto vari percorsi suggeriti dalle mode e dai gusti e dalla necessità di rinnovarsi anche attraverso le nuove tecnologie. In anni recenti la fisarmonica ha conquistato un ruolo “classico” grazie all’inserimento nel programma dei Conservatori. Si è avverato quello che G. Verdi auspicava già nel 1871, quando presiedeva la Commissione Ministeriale per la riforma dei Conservatori. Attualmente lo strumento è utilizzato nella musica “colta” grazie a compositori, insegnanti ed esecutori di grande livello.

Ho conosciuto illustri fisarmonicisti, artisti provenienti da universi musicali differenti, che hanno saputo spaziare, attraverso questo versatile strumento, nella musica totale.

Gervasio Marcosignori

Wolmer Beltrami

Astor Piazzolla

Richard Galliano

Davide Anzaghi

Salvatore Di Gesualdo

Stefan Hussong

Ivano Battiston

Francesco Gesualdi

Alessandro Sbordoni

Ricordo con dolcezza quei miei primi passi nella musica, suonando assieme a mio padre brani e melodie popolari di cui ancora conservo viva memoria.

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