Eugenio Montale

L’abbiamo rimpianto a lungo l’infilascarpe

Gianvito Pugliese

L’abbiamo rimpianto a lungo l’infilascarpe

L’abbiamo rimpianto a lungo l’infilascarpe,
il cornetto di latta arrugginito ch’era
sempre con noi. Pareva un’indecenza portare
tra i similori e gli stucchi un tale orrore.

Dev’essere al Danieli che ho scordato
di riporlo in valigia o nel sacchetto.
Hedia la cameriera lo buttò certo
nel Canalazzo. E come avrei potuto
scrivere che cercassero quel pezzaccio di latta?
C’era un prestigio (il nostro) da salvare
e Hedia, la fedele, l’aveva fatto.

Eugenio Montale

La tentazione di pubblicare la poesia del grandissimo Montale è davvero grande. Sono opere che si commentano da se, e trattandosi di arte allo stato puro, trasmettono a ciascuno di noi un messaggio diverso frutto della nostra cultura, sensibilità, passione letteraria. L’arte autentica difatti è questo.

Una sola chiosa e mi taccio. Mi sento quasi di scoprire un Montale diverso e finanche più interessante di quello conosciuto da sempre e simboleggiato da “La solitudine”.

Intendiamoci nel suo poetare c’è sempre una vena di nostalgia e di tristezza, ma questa volta è sommersa da una coltre di allegra ironia, che -ripeto. mi fa scoprire un Montale diverso e davvero completo.

Alla prossima.

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