Dalle 15.00 parte l’Asta Ludovisi

Agenzie di Stampa e Testate giornalistiche stanno diffondendo che dalle 15.00 di oggi per 24 ore sarà messo all’asta il Casino Ludovisi. Ma…….consideriamo bene se sia un bene o un male.

Maria Catalano Fiore

Le Agenzie di Stampa ed alcune testate giornalistiche hanno diffuso la notizia dell’Asta sul “Casino dell’Aurora” nella villa Ludovisi-Boncompagni con la base di 471 milioni di euro, come “Asta del Secolo!”

Penso proprio di si anche perché si tratta di un prezzo forfettario se si pensa che contiene l’unico affresco del Caravaggio che non ha un valore stimabile.

Affresco del Caravaggio

A contenderselo dovrebbero essere alcuni tra i miliardari più celebri a cominciare da Bill Gates ed il sultano del Brunei che in passato avevano già tentato di acquistare, invano, la proprietà. Se dopo 24 ore o tentativi andati a vuoto, l’Asta non si conclude l’offerta minima che il Tribunale è obbligato ad accettare è di 353 milioni di euro.

Un paio di volte ho scritto di questo immobile sulle pagine di questa testata giornalistica: la prima quando ne è stata annunciata la vendita, la prima quando ho cercato di argomentare i pro e i contro di questa cessione il 26 ottobre dello scorso anno e la seconda quando ne è stata annunciata la vendita.

Ricapitolando: la proprietà è del 77 enne principe Nicolò Boncompagni-Ludovisi, ma dopo la sua morte il 18 marzo 2018, entrano in collisione la sua terza moglie e i figli nati dal primo matrimonio, che comunque avevano già ottenuto gran parte della proprietà. Dopo il pignoramento per debiti contratti da uno dei figli, il tribunale di Roma ha deciso di mettere il bene all’Asta.

I Principi Ludovisi

La situazione è questa: Lo Stato Italiano può investire un tale capitale? Ne dubito visto il progressivo aumento delle tasse e il diminuire veloce di stipendi ed attività “Le partite IVA”, ma poi sarebbe realmente un bene?

In Italia vige una legge: la legge Bottai del 1939 a Tutela dei Beni Culturali che ho ampliamente descritto il 26 ottobre u.s. da ex Funzionario Direttore Storico dell’Arte, in precedenza Capo tecnico, per circa 40 anni presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Questa Legge e le sue integrazioni successive la conosco, praticamente, a memoria. E’ il piedistallo che garantisce la tutela di tutte le opere d’arte mobili ed immobili.

E’ anche in corso una petizione lanciata su Change.org. Intitolata “SOS cultura in svendita” che ha raccolto 35.000 firme affinché l’Italia eserciti il diritto di acquisto.

Ma ragionate! Come può l’Italia perdere qualcosa che è sul suo territorio e che per di più soggetta a leggi e tutele? Signori miei aprite gli occhi!

Innanzi, tutto l’Italia non dispone della somma. L’Italia gestisce euro come coriandoli, senza pensare minimamente alla cultura, ai beni da tutelare, da restaurare, ai musei da rendere visitabili ecc……I privati, italiani o stranieri SI. Se mettiamo il caso un Sultano acquistasse l’immobile, ne farebbe un gioiellino e sarebbe aperto e visitabile, da tutti, nei giorni della settimana concordati. Quindi l’unico vero danno lo avrebbe la famiglia Boncompagni Ludovisi che ne ha sperperato il valore riempendosi di debiti, mentre la terza vedova, una texana, con mente più aperta, organizzava mostre, convegni e visite guidate nella sua zona di proprietà che infatti è in attivo e non in vendita.

Dario Franceschini si diverte tra l’arte

Secondo punto Affidare quel gioiello nelle mani del ministro per i Beni Culturali, attualmente Dario Franceschini, che come “Alice nel Paese delle meraviglie” non assume posizioni, dopo le prime pavoneggiate e foto e magari filmati (tra l’altro la luce delle riprese danneggerebbe il prezioso affresco del Caravaggio) nominerebbe un “Curatore”, magari straniero, come sua abitudine (noi storici e architetti italiani siamo tutti degli inetti, ma apprezzati stranamente e fortunatamente all’estero), dopo di che cadrebbe lentamente nell’oblio, senza fondi per l’assunzione di custodi o guide, senza fondi per la manutenzione ed eventuali ritocchi e restauri sia pittorici sia architettonici che inevitabilmente nel giro di poco tempo di presenterebbero. E’ storia vissuta, mica una nostra scoperta o una malevola ipotesi.

Allora cosa succederebbe? Che il “Gioiello del casino dell’Aurora” il parco circostante ecc…. andrebbero in progressivo degrado e non servirebbe nessuna petizione al mondo per riportarlo allo stato attuale. Neanche dichiararlo Patrimonio UNESCO se la frittata è ormai fatta.

Quindi? Amici cari come nelle migliori famiglie in tempi di magra si vendono o ipotecano dei gioielli per andare avanti, così ci si deve privare di alcune cose private, ma sottoposte a precisi regolamenti, se non si vuole il crollo di Beni Statali comuni, chiusura di musei o altro.

L’ormai decennale carenza di personale nei comparti del Ministero per i Beni Culturali, la Pandemia come scusa valida di stallo, stanno portando ad una progressiva decadenza, oltre che ad un calo dei ristori e tutto l’indotto che ogni Museo o Chiesa o altro hanno.

I numeri ci dicono che le fiorenti città d’Arte ormai sono semideserte, ma la nostra “Alice nel paese delle meraviglie” sgrana gli occhi, lui ha ben altro a cui pensare, e ogni tanto fa finta di ritrovare qualcosa ad Ercolano o Pompei, qualcosa che non può emergere come un semplice scavo pulito, apparecchiato e fotografato dall’oggi al domani.

Roma: Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali

Forse i veri Ministri del passato: Bottai, Spadolini, Argan, Ronchey, avrebbero tanta voglia di sculacciare parecchia gente alloggiata sulle comode poltrone di Via del Collegio Romano, sede centrale del Ministero per i Beni Culturali. Mibac

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