Ventotto anni fa il 1° maggio moriva Ayrton Senna.

Domenica 1° Maggio 1994 scompare Ayrton Senna

Nunzia Zampino

Il primo Maggio del 1994 scompare Ayrton Senna durante il Gran Premio di San Marino che si disputa ad Imola. Nella foto in copertina è ritratta la Williams-Renault del pilota brasiliano alcuni minuti dopo lo schianto.

Ayrton, immediatamente soccorso, viene portato in ospedale a Bologna in elisoccorso. Sull’asfalto, all’esterno della fatale e pericolosa curva Tamburello, rimane il sangue del campione morente. Sono le 14 e17 quando, a causa della rottura del piantone dello sterzo, la vettura di Ayrton prosegue ad oltre 200 km orari contro il muro della Curva Tamburello.

Foto del tragico incidente

Nell’impatto, il puntone della sospensione destra penetra nella visiera del casco del pilota provocandogli un gravissimo e fatale trauma cranico. Ayrton spira alle 18 e 40 di quella domenica.
Neanche 24 ore prima era scomparso l’austriaco Roland Ratzemberger, non molto conosciuto, sempre in una corsa automobilistica a causa di un tremendo urto alla curva Villeneuve durante le qualifiche.

In suo onore Senna aveva deciso di portarsi nell’abitacolo una bandiera austriaca per sventolarla a fine gara. Non andò così.
In Brasile vengono proclamati 3 giorni di lutto nazionale. Migliaia di brasiliani si riversano il 5 Maggio all’aeroporto di San Paolo per salutare il loro campione di ritorno da Imola. Viene seppellito al cimitero Morumbi ed una targa sulla sua tomba recita una citazione presa dalla Lettera dell’Apostolo Paolo ai Romani 8,39:
“Niente mi può separare dall’amore di Dio”.

Ayrton Senna

Circa due mesi dopo, la nazionale di calcio brasiliana vincerà il Mondiale contro l’Italia e dedica la vittoria all’amato Senna.
Nel suo testamento destina parte del suo patrimonio in beneficenza. Tutt’ora esiste un’ente con il suo nome che raccoglie fondi per i bambini brasiliani bisognosi. Senna stesso affermava:
“I ricchi non possono vivere su un’isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti la stessa possibilità“.