Morti separati dopo 82 anni insieme.

Ci siamo dati come regola, con ad oggi una sola eccezione di non parlare dei morti più o meno famosi. Oggi un racconto senza nomi, di una meravigliosa coppia.

GP

Una storia dalle premesse belle, ma purtroppo senza un lieto fine. Nell’occhiello ricordo ai nostri lettori che abbiamo scelto di non fare i “coccodrilli” (come in gergo si definiscono le commemorazioni funebri) per i tanti personaggi illustri e famosi che la pandemia ci sta portando via. Quotidianamente, pubblicando i bollettini nazionale e regionale del Covid-19, dobbiamo scriverVi anche dei decessi. Non sono solo numeri, sono persone, affetti, dolori, tragedie, come sanno anche troppo bene tutte le famiglie colpite. Ecco che uno vale uno e non c’è in questo momento chi, almeno per noi, vale di più, chi merita una citazione e chi no.

Ma questa storia va raccontata. Scenario Torchiarolo (nella foto di copertina) in provincia di Brindisi dove vivono, anzi vivevano, due anziani coniugi di 93 anni ciascuno. La loro storia viene resa nota dai familiari della coppia.

Erano stati fidanzati per 12 anni ed avevano festeggiato i 70 anni di matrimonio. A conti fatti uniti indissolubilmente da quando avevano 11 anni. Il primo a manifestare i sintomi del Coronavirus è lui, Crocefisso Miglietta, il padre di famiglia. Risulteranno poi positive anche la moglie, Cosima Serenelli, e la figlia.

Dea del Vito Fazi di Lecce attrezzato per il Covid-19

Crocefisso, mi sia permesso chiamarlo col suo nome per affetto, che provo sinceramente anche senza averlo mai conosciuto, è anche il primo a spirare: avviene il 16 aprile al Dea di Lecce. Soffriva anche di diverse altre patologia, perle quali era stato ricoverato più volte. Una settimana, anzi esattamente 8 giorni dopo, il 24 aprile all’ospedale Perrino avviene il decesso di Cosima.

Ospedale Perrino di Brindisi

Inutile sottolineare la crudeltà estrema di questa pandemia, che li ha separati nel momento del trapasso, non ha permesso loro di continuare a tenersi per mano. Se c’è un mondo migliore, li accoglierà, come pure i tantissimi deceduti prematuramente. R.i.p. da parte mia, della redazione di tutte le nostre lettrici e lettori.