L’Italia è un paese di autovelox: arriva Fleximan

Italia sotto il peso dei rilevatori di velocità: oltre 11mila postazioni, +61,7% incassi nel 2022

Rocco Michele Renna

L’Italia si conferma leader indiscusso in Europa per il numero di autovelox, con un sorprendente totale di 11.130 dispositivi disseminati lungo le strade del paese. Una cifra che supera di gran lunga le controparti europee, come Gran Bretagna, Germania e Francia. Ma dietro a questo fenomeno, che genera incassi record, si nasconde un’inaspettata controtendenza: l’emergere di un “eroe” chiamato Fleximan, che sembra sfidare il potere delle postazioni di rilevamento automatico della velocità.

Secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Interno, il 2022 ha visto un incremento del +61,7% negli incassi generati dalle sanzioni degli autovelox rispetto all’anno precedente. Le principali 20 città italiane hanno accumulato un totale di 75.891.968 euro, con Firenze in testa alla classifica degli incassi con una cifra impressionante di 23,2 milioni di euro. Milano, Genova e Roma seguono da vicino, ma emergono anche casi curiosi, come il boom degli introiti nelle località salentine.

Il Codacons denuncia un crescente malcontento da parte dei cittadini, che si sentono vessati dalle multe e dalla diffusa presenza degli autovelox. Tuttavia, emerge un fenomeno interessante: la nascita di Fleximan, un individuo o un gruppo che sembra aver preso su di sé la missione di abbattere gli autovelox. Alcuni, su social media, lo considerano un “supereroe” dei guidatori sanzionati, attribuendogli appunto il soprannome di Fleximan.

Legale o eroe? La questione Fleximan

La nascita di Fleximan solleva interrogativi sul suo status legale. Mentre alcuni lo applaudono come un Robin Hood moderno, la realtà legale è più complessa. Secondo una tesi, danneggiare un autovelox costituisce un reato, in particolare il danneggiamento aggravato di un bene pubblico, punibile secondo l’articolo 635 del Codice Penale. D’altra parte, c’è chi ritiene che il gesto di Fleximan possa essere considerato un illecito amministrativo ai sensi del Codice della Strada, con un’ammenda che va da 42 a 173 euro.

Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, interviene sulla questione sottolineando la necessità di un uso più responsabile degli autovelox da parte delle autorità locali. Mentre condanna gli atti illegali, sottolinea la crescente frustrazione dei cittadini di fronte all’abbondanza di dispositivi di rilevamento della velocità. La sicurezza stradale dovrebbe essere la priorità, evitando l’utilizzo degli autovelox come “bancomat” per incrementare gli incassi.

In un contesto in cui i cittadini si sentono tartassati dalle multe, la figura di Fleximan potrebbe continuare a guadagnare simpatie, dando voce a un crescente malcontento nei confronti delle sanzioni stradali e della presenza massiccia degli autovelox. La battaglia tra legalità, sicurezza stradale e il desiderio di giustizia da parte dei guidatori sembra destinata a evolversi in una discussione sempre più appassionante e partecipata.

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