Libertà di stampa in pericolo: l’algoritmo di Meta censura articoli senza scrupoli

Un grido d’allarme contro l’arbitrarietà di Meta: la cancellazione di articoli senza giustificazione minaccia la libertà di stampa e la voce dei lettori.

La redazione

Cari lettori,
In questi giorni, un’ombra oscura si è abbattuta sulla libertà di stampa. Articoli che trattano dell’inaugurazione di una sede di Forza Italia a Gravina in Puglia, delle preoccupazioni dell’OMS per la polmonite cinese, e un pezzo sul Sindaco Lagreca sono stati messi all’indice. Ma cosa c’è dietro questa censura? Un algoritmo insensibile o il rifiuto di pagare un abbonamento mensile?

Qui, in questa redazione apartitica e neutrale, scriviamo ciò che vediamo e sentiamo, interpretando lo stato d’animo dei nostri molti lettori affezionati. Contiamo migliaia di lettori solo su Gravina, senza contare il resto d’Italia e del mondo. Tuttavia, ci siamo trovati di fronte a una minaccia alla nostra missione: la libera diffusione delle notizie.

Segnalazioni di spam o altro non dovrebbero compromettere la divulgazione degli articoli. Meta, su Facebook, ha commesso un grave reato impedendone la diffusione. La libertà di stampa, sancita nell’articolo 21 della Carta Costituzionale, laddove parla dei diritti dei cittadini, viene calpestata. La stampa non dovrebbe essere soggetta a censure arbitrarie.

Il diritto di cronaca ha i suoi limiti, ma la cancellazione di articoli senza giustificazione apparente è un attacco diretto alla libertà di espressione. Solo un magistrato, con motivi fondati, può richiedere la cancellazione di un articolo. E, finanche il magistrato, per farlo deve chiedere il parere dell’ordine dei giornalisti competente per territorio. Meta avrebbe commesso un grave reato, anche se sollecitato da segnalazioni infondate.

Ora, ci poniamo la domanda: chi è da incriminare? L’algoritmo di Facebook o Mark Zuckerberg, presidente e amministratore delegato di Meta, Inc. dal 2004? In attesa di risposte, dobbiamo affrontare il danno alla diffusione e al diritto di cronaca. Il responsabile sembra difficile da individuare, ma la minaccia alla nostra voce è evidente.

Ecco i link agli articoli censurati dalla burocratica e certamente non affidabile macchina di Zuckerberg, in attesa di comprendere e risolvere questa violazione della libertà di stampa.
1-Fedele Lagreca, il sindaco nel turbine degli eventi;
2-Forza Italia: una nuova era inizia a Gravina
3-Emergenza polmonite infantile in Cina: l’OMS chiede risposte

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