La Marina Usa, con la Guardia Costiera, ricerca i frammenti del pallone cinese

La più potente Marina militare del mondo reca i frammenti del pallone spia cinese.

La redazione

Coordinata dal Pentagono, la Marina degli Stati Uniti, supportata dalla Guardia Costiera Usa, è mobilitata a rastrellare la zona di mare su cui è stato fatto esplodere il pallone cinese, con un missile lanciato da un aereo da combattimento.

Il pentagono ritiene, infatti, che non si sia trattato di un pallone meteorologico sfuggito al controllo, come afferma Pechino, ma di un pallone-dirigibile spia della Repubblica socialista cinese. Quindi il Pentagono spera dai rottami del veicolo abbattuto di poter risalire ai livelli di strumenti di spionaggio di cui può disporre Xi Jinping.

Dalla Cina vibranti proteste e minacce di ritorsioni, più formali che altro, dal momento che l’economia cinese comincia a risentire delle conseguenze della guerra portata da Putin all’Ucraina e teme nuove dure sanzioni dagli Usa e dall’Ue dopo la scoperta di cinque grosse aziende di stato cinesi che avrebbero fornito tecnologia militare alla Russia, in violazione delle norme sull’embargo a carico del Cremlino.

Intanto si registra una levata di scudi di parte dei repubblicani (la minoranza dei trumpiani), contro la Cina e la presunta “tiepida indecisione” di Biden nel rispondere all’aggressione cinese.

Le diplomazie dei due Paesi sono silenziosamente al lavoro per ricucire gli strappi e poter riprogrammare e riannunciare una visita del segretario di stato Usa Antony Blinken, come segnale di una graduale ripresa di normali rapporti diplomatici (ed economici) tra i primi due colossi mondiali.

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