Dai social

Decaro definisce in provvedimento di Piantedosi: “Un atto di guerra alla Città”.

La redazione

Il nostro amico cybernauta Zan62 riposta (si dice così, da quando Musk ha cancellato Twitter, sostituendolo con X) MarcelloLopez @PiramideRossa, che evidenzia la dura ed opportuna risposta di Antonio Decaro, Sindaco di Bari e Presidente Nazionale ANCI, al Ministro Piantedosi, che ha nominato una commissione per valutare le infiltrazioni mafiose a Bari: “E’ un atto di guerra contro la Città“.

L’inaudita gravità del fatto, le indagini in merito coinvolgono singoli, non l’istituzione comunale nel suo complesso, né risultano segnalazioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica o del Prefetto di Bari in tal senso. Un atto, dunque, messo in campo con evidenti ed esclusivi fini politici, per sostenere la candidatura di un ignoto magistrato della destra allo scanno di primo cittadino e preparare una campagna elettorale basata sul falso e l’insinuazione. Che venga utilizzato il ministero degli interni allo scopo è semplicemente disgustoso.

Coma mai oggi? Semplice siamo agli sgoccioli del II mandato di Antonio Decaro e la sinistra è divisa tra i sostenitori dell’avv. Michele Laforgia (Verdi/Sinistra e civiche) e quanti appoggiano invece Vito Leccese, capo gabinetto di Decaro (il Pd). Una contrapposizione che indebolisce l’eredità più che positiva che Decaro lascia alla Città ed alla sua coalizione.

Il fatto emerso sui social è talmente grave, l’uso strumentale delle istituzioni, che abbiamo fatto un’eccezione alla regola della linea editoriale di questa testata che, barese doc., aspira ad essere scritta da cittadini del mondo e rivolta a lettori-cittadini del mondo. Ma non c’è nulla di più deteriormente provinciale che ignorare fatti di peso che avvengano nel territorio che ti ha dato vita.

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