Coronavirus: aggiornamento del 28 aprile 2020
L’aggiornamento nazionale del tardo pomeriggio basato esclusivamente su dati ufficiali della Protezione civile. Integrato da mappe sulle regioni italiane e le province di Puglia e Basilicata, nonché da dati analitici regionali a cura del Ministero della Salute.
La Redazione
Calano ancora terapie intensive e ricoverati con sintomi
Ad oggi , salvo errori ed omissioni, dai dati ufficiali forniti in conferenza stampa dalla Protezione civile il numero totale di persone infette è 201.505, con un incremento rispetto a ieri di 2.091 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 105.205, con una decrescita di 608 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi 1.863 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 93 pazienti rispetto a ieri. 19.723 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 630 pazienti rispetto a ieri. 83.619 persone, pari al 79% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 382 e portano il totale a 27.359. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 68.941, con un incremento di 2.317 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 35.744 in Lombardia, 15.506 in Piemonte, 12.003 in Emilia Romagna, 8.601 in Veneto, 5.896 in Toscana, 3.571 in Liguria, 4.562 nel Lazio, 3.334 nelle Marche, 2.802 in Campania, 2.919 in Puglia, 1.565 nella Provincia autonoma di Trento, 2.143 in Sicilia, 1.239 in Friuli Venezia Giulia, 1.990 in Abruzzo, 910 nella Provincia autonoma di Bolzano, 275 in Umbria, 772 in Sardegna, 209 in Valle d’Aosta, 764 in Calabria, 205 in Basilicata e 195 in Molise.
I lettori interessati al confronto con i dati ed al bollettino del giorno precedente possono cliccare qui.
Segue mappa dei dati totali in Puglia e Basilicata suddivisi per provincia:
Segue la pubblicazione dei dati analitici regionali nella tabella che segue a cura del Ministero della Salute.
Rinnovo la raccomandazione a lettrici e lettori di essere prudenti ed attenersi alle raccomandazioni dei medici. Soprattutto, non fidarsi di comunicazioni non professionali o, peggio, strumentali intese a diffondere panico o fake news. Per fare la Vostra parte dovete stare il più possibile in casa, protetti dal contagio. Per Voi e per i Vostri cari, soprattutto i più deboli, esposti e difficilmente curabili.